“Sta decollando anche nel centro storico la raccolta differenziata dei rifiuti, ma la situazione si presenta già  tante riserve da parte dei cittadini. Riserve  in parte giustificate accompagnate da preoccupazioni e critiche sulla base dell’esperienza più generale attuata un po’ su tutto il territorio con innegabili  luci e ombre.  Obiettivamente trapela una sorta di pessimismo perché gli utenti non hanno colto sino ad ora veri e propri benefici anche a causa delle numerose situazioni sparse un po’ ovunque che non possono non creare imbarazzo.    Basti osservare i numerosi sacchi dell’ immondizia con altri rifiuti di ogni genere  vicino ai cassonetti abbandonati, appunto, in prossimità delle numerose postazioni di raccolta del comune di Ravenna e questo rappresenta un fatto grave che dovrebbe spingere l’amministrazione comunale ad individuare i motivi di questi episodi e ricercare le opportune soluzioni. Evidentemente manca da una parte  il comune senso civico,  ma al contempo determinate situazioni fanno pensare all’insufficienza del numero di  cassonetti  a disposizione o alla necessità di prevedere raccolte più frequenti con servizi più puntuali. In altre parole qualsiasi riorganizzazione prevede una fase di verifica e di messa a punto poiché questi esempi di inciviltà unita ad una probabile inefficienza dei servizi, oltre a creare uno spettacolo disdicevole per una città d’arte, portano a vanificare lo spirito alla base della raccolta differenziata, oltre, naturalmente,  a deturpare il paesaggioe l’ambiente. 

L’eloquente foto apparsa su Il Carlino di qualche tempo fa, tra l’altro, dà l’idea dell’approccio che il Comune e le imprese incaricate nei servizi di raccolta riservano all’argomento: ossia  emerge nel concreto l’assenza del benché  minimo  equilibrio  fra l’esigenza di preservare l’armonia e l’estetica degli edifici e dell’ambiente con l’efficienza e il buon funzionamento del sistema di raccolta.

Oltre a costatare l’imbarazzante scenario e la brutta immagine di molte zone del nostro territorio, sorge, dunque, la necessità di porre dei correttivi indispensabili e indifferibili. E in questi casi l’opinione dei cittadini andrebbe tenuta in attenta considerazione!”

Gianfranco Spadoni

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