La Polizia di Stato ha denunciato T.M., 41enne napoletano residente a Faenza, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso. Con l’uomo, denunciate anche E.J.A. e H.S., madre e figlia originarie del Marocco.

Il 41enne aveva presentato le pratiche in Comune per sposarsi con una cittadina marocchina. Tuttavia, poco tempo prima, lo stesso 41enne aveva presentato analoga documentazione per sposarsi con un’altra persona, anche se poi il matrimonio non era andato in porto. La segnalazione del caso sospetto è così arrivata al Commissariato di Faenza, al personale dell’Ufficio Anticrimine, che ha acquisito presso gli uffici comunali le informazioni utili ad identificare l’uomo e la sua futura sposa, una ragazza di vent’anni, provvista del nulla osta delle Autorità Marocchine al fine di poter celebrare il matrimonio, fissato per il giorno 16.07.18  presso il Municipio di Faenza. Da successivi accertamenti effettuati, è emerso che l’italiano, T.M., classe 1977, originario di Napoli, risultava risiedere a Faenza insieme ad una terza donna, italiana; lo stesso 41enne aveva registrato qualche anno prima, presso il Comune di Napoli, un altro matrimonio ancora, questa volta contratto con una cittadina di origine cinese, poi sciolto alcuni mesi dopo.

Da ulteriori approfondimenti investigativi, sono poi emersi a carico di T.M. numerosi precedenti di Polizia, tra cui favoreggiamento all’immigrazione clandestina, commessa in concorso con altre persone, furto, sequestro di persona, false dichiarazioni a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e altro. 

I poliziotti del Commissariato di Faenza si sono così adoperati per identificare tutte le persone dell’intera vicenda, fra cui la donna con la quale il 41enne doveva convolare a nozze, fatto che poi non si concretizzò, e la madre della giovane attuale futura sposa, una cittadina marocchina residente a Brisighella, regolare sul territorio nazionale, che aveva ben pensato di “regolarizzare” la figlia attraverso l’ “escamotage” di un matrimonio combinato.

T.M., più volte sentito dai poliziotti, alla fine ha deciso di “confessare” e ha raccontato che, per problemi economici, si era indotto a percorrere la strada del “matrimonio combinato” ricavandone in cambio notevoli benefici da parte dei famigliari della ragazza.

La “sposa”, ragazza marocchina che non parla la lingua italiana e si trova in Italia già dallo scorso marzo, non in regola con le norme del nostro Paese, è stata indagata poiché clandestina sul territorio nazionale.
Il matrimonio combinato avrebbe così aiutato il 41enne dal punto di vista economico e la sposa avrebbe visto regolarizzarsi subito la sua posizione sul territorio nazionale,. Di conseguenza, madre, figlia e promesso marito sono stati denuncia
ti a piede libero per il reato di tentato favoreggiamento alla permanenza nel Territorio Nazionale di straniero irregolare. Sono tutt’ora in corso ulteriori approfondimenti investigativi, al fine di accertare il coinvolgimento di altre persone che avrebbero avuto un ruolo attivo nel favorire questo falso matrimonio.