Il miglioramento dell’impianto, che prevederà anche un ulteriore abbattimento delle polveri tramite sistema catalitico, consentirà allo stesso di incrementare la propria portata dalle attuali 5,2 t/h alle future 6,5 t/h, che tradotto annualmente significa un passaggio da 40 000 t/a a 50 000 t/a di rifiuti trattati, senza però avere incrementi relativamente al carico termico nominale. Il pretesto sembra essere la necessità di compensare l’alta variabilità del Potere Calorifico Inferiore (PCI) dei rifiuti conferiti, che è andato abbassandosi nel tempo. A questo punto, è fondamentale chiedere se gli effettivi miglioramenti nell’abbattimento degli inquinanti, saranno proporzionalmente adeguati alla nuova portata del forno: la modellistica prevede lievi incrementi nelle concentrazioni medie annuali di COT, Pb, Cd, Hg, IPA, PCCD/PCB e significativi incrementi dal 9 al 60% di CO con aumento delle concentrazioni di percentili orarie di SO2 e NO2. Allo stesso modo, rimane l’interrogativo relativo all’origine dei nuovi rifiuti speciali, che alimenteranno l’impianto. Inoltre, non è chiaro se l’intervento sia effettivamente motivato da una questione tecnica oppure normativa, in quanto il D.Lgs. 46 del 4 marzo 2014 in attuazione della Direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento seguendo le BAT) pone nuove restrizioni sull’emissione di alcuni inquinanti. Situazione ritardata con l’adeguamento solo ad oggi e non dall’entrata in vigore del presente decreto. “Una questione, quella dell’F3, su cui si sta discutendo poco – commentano Legambiente e Ravenna in Comune -. Quanti cittadini conoscono gli impianti che sono sul loro territorio ed i possibili impatti per la loro salute? Questo potrebbe essere il pretesto per aprire un dibattito.” Non solo rifiuti speciali: con lo scadere del bando, a breve si saprà chi si occuperà della raccolta dei rifiuti urbani sul territorio di Ravenna e Cesena. Legambiente e Ravenna in Comune si interrogano su quelle che saranno le strategie per raggiungere gli obiettivi definiti dal PRGR e dalla LR. 16/2015 e che vedono la necessità di raggiungere il 73% di RD al 2020. Obiettivo ancora lontano per il Comune di Ravenna e che lo vede già in penalità. Un danno economico anche per i cittadini e su cui non si stanno aprendo confronti con l’amministrazione.