Si è svolto ieri un incontro del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, dal titolo “La transizione ecologica tra desideri e realtà”.

Il consigliere regionale Gianni Bessi, che aderisce all’associazione Italia+verde, tra gli organizzatori dell’evento, ha posto al ministro una domanda su quali opzioni energetiche si possono mettere in campo nel breve periodo a livello italiano ed europeo. In particolare l’intervento del consigliere si incentrava sui settori industriali cosiddetti “hard to abate” che coinvolgono circa 800mila lavoratori solo nel nostro Paese, in particolare  sull’industria e dei trasporti pesanti, dove ancora le soluzioni ‘solo rinnovabili ’ sono ben lungi dal soddisfare il fabbisogno energetico.

“La mia volontà – ha detto Bessi – è quella di avere un approccio razionale e industriale e di non abbandonare nessuna strada tecnologica per raggiungere l’obiettivo della transizione ecologica ed energetica per abbattere la CO2 compreso il ruolo del gas naturale, dell’economia circolare e del contributo energetico dai rifiuti.

Ma la poderosa mole di megawatt da installare che richiede l’energia rinnovabile ci porta alla consapevolezza che, con la tecnologia attuale e senza scoperte e innovazioni tecnologiche ancora da raggiungere, non si possono fare voli pindarici. Perciò mi trova d’accordo la risposta del ministro che coniuga pragmatismo con innovazione e ha invitato a non sostenere inflessibili ideologie e rigidi veti.”

Sul tema è intervenuto anche il consigliere comunale PD di Ravenna, Lorenzo Margotti che ha affermato: “Il Ministro Cingolani ha delineato una strategia in materia di transizione ecologica sulla quale, con coraggio, l’industria ravennate può giocare un ruolo fondamentale a livello nazionale, tenendo insieme il fattore umano e quello ambientale. La sfida della transizione però si gioca su più decenni ed è enorme, basta citare un dato: dai piani dobbiamo raggiungere il 70% di energia elettrica da sorgenti rinnovabili entro il 2030. Equivalgono a 70 gigawatt di impianti rinnovabili da installare a terra entro il 2030. Ogni anno in Italia installiamo mediamente 0,8 gigawatt. Quindi bisogna passare da 0,8 a 8 gigawatt annui a partire dal 2021. Questo dato ci fotografa la portata gigantesca della transizione ecologica, una grande sfida da affrontare con razionalità.”