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“Ormai da qualche tempo il Comune di Ravenna, guidato come noto dalla Giunta Pd di Michele de Pascale, ha recepito tramite deliberazione del Consiglio Comunale, la legge regionale n. 4 del 2013 (e successive modifiche)  “Norme per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”. In più occasioni l’amministrazione si é vantata pubblicamente di avere fatto chiudere sale slot presenti sul nostro territorio, in virtù di tale normativa, spesso anche con conseguenti diatribe innanzi al TAR.

In questa sede, non discutiamo la correttezza del disposto normativo bensì l’atteggiamento equivoco tenuto dall’amministrazione comunale di Ravenna

Accade infatti, che nel circolo PD di Fosso Ghiaia, gestito da una ditta individuale cinese, venga attivata una sala slot.

Fin qui nulla di illecito, se non fosse che il Circolo si trova ad una distanza minima dal primo luogo sensibile inferiore a quella tollerata e che pertanto, in virtù della suddetta normativa regionale, non possa restare aperta.Il giorno 11 novembre 2020 il Servizio Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap) del Comune di Ravenna notifica, dopo aver comunicato l’avvio del procedimento, via pec al gestore della Sala Slot ospitata presso la sede del circolo PD di Fosso Ghiaia, il provvedimento di chiusura.

Il suddetto provvedimento incarica il Comando della Polizia Locale al controllo e all’esecuzione di quanto disposto dallo stesso.Il 7 marzo 2023 a distanza di quasi 3 anni, avendo appurato che l’ esercizio continuava tranquillamente la propria attività, il Dirigente del Suap Alessandro Martinini firma una disposizione con la quale si incarica il competente Comando di Polizia Locale di dare immediata esecuzione al provvedimento di chiusura emesso 3 anni prima, in quanto “dalle risultanze delle verifiche d’ufficio effettuate sugli elenchi RIES dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato (ADM) risulta che le attività in argomento sono ancora attive.”

Ciò che balza subito all’occhio é come sia  stato possibile che in 3 anni la Polizia Locale – articolazione della stessa amministrazione che ha emesso il provvedimento di chiusura e che l’ha incaricata delle verifiche – non si sia presa la briga di accertarsi se l’attività all’interno del circolo PD di Fosso Ghiaia, fosse cessata.

L’unica verifica fatta é datata 2 gennaio 2023, ma non ha prodotto alcun esito. Perché la Polizia Locale non ha provveduto a chiudere seduta stante la sala giochi nel circolo PD di Fosso Ghiaia?

Davvero strano, talmente strano che si fatica a credere che possa trattarsi di una casualità.

Scaduti abbondantemente i termini per il ricorso al Tar e per il ricorso straordinario al Capo dello Stato concessi al gestore, il Suap decide comunque di aderire alla richiesta del 7 aprile scorso della ditta individuale intestata ad un soggetto cinese che gestisce la sala giochi all’interno del circolo PD di Fosso Ghiaia, di “misurazione congiunta ai fini di una rivalutazione del rispetto della distanza di m.500 dal luogo sensibile.”

La motivazione alla base di questa richiesta non é a nostro avviso accettabile. Il gestore richiede infatti la misurazione congiunta motivando quanto segue:  “per cause estranee e non imputabili alla responsabilità della sottoscritta, non sono mai stata a conoscenza delle notifiche sopra citate alla propria casella postale certificata,”
Le cause estranee e non imputabili alla titolare cinese della ditta individuale non sono specificate ma il Suap decide di accogliere  la richiesta.Misurazione che  miracolosamente ha dato esito positivo per il gestore: la distanza della sala  giochi dal luogo sensibile più vicino – la scuola primaria – è passata da meno di 500 metri (prima misurazione fatta nel 2020) a 522 metri.

Questo consentirebbe alla sala slot di restare aperta, dato che la distamza minima prevista dalla legge regionale é di 500 metri.L’atteggiamento di tolleranza e di accettazione di una misurazione congiunta oltre i termini previsti per la proposizione di un ricorso amministrativo, apre ad un inaccettabile trattamento disparitario nei confronti dei gestori delle altre sale giochi colpite da provvedimento di chiusura, che per contrastare la decisione dell’amministrazione comunale hanno invece dovuto fare ricorso al TAR.

Un comportamento, quello del Comune di Ravenna, che potrebbe addirittura prefigurare il compimento di un reato. Certo che il fatto che la sede che ospita la sala slot a cui il Comune ha concesso deroghe negate ad altri, sia la sede del PD di Fosso Ghiaia, alimenta ulteriori dubbi su tale atteggiamento.L’ opportunità  di accogliere la richiesta dei titolari  della sala slot di annullare il provvedimento di chiusura, a seguito delle risultanze del verbale di sopralluogo del giorno 17 aprile 2023 è, alla data di risposta all’accesso agli atti del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi,  al vaglio del Suap di concerto con il competente Ufficio Legale e Contenzioso del Comune di Ravenna.
Ma lo stesso provvedimento di chiusura prevede che, in caso di infrazioni attestate dallo stesso Dirigente Suap, si proceda ai termini di legge e con applicazione di quanto previsto dall’art. 650 del Codice Penale.

L’amministrazione comunale che cosa ha fatto in tal senso?

Su questa vicenda che presenta molti aspetti contradditori per non dire strani, il gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi ha presentato una articolata interrogazione al Sindaco de Pascale e  continuerà ad approfondire tutti gli aspetti per accertare che non vi siano stati ulteriori disparità di trattamento.”