Doppio appuntamento ravennate per la compagnia pisana I Sacchi di Sabbia, che sabato 17 febbraio, alle 21:00 al Teatro Rasi, nell’ambito de La Stagione dei Teatri, propone il testo classico ‘7 contro Tebe’. La tragedia di Eschilo viene qui rivisitata in chiave comica miscelando alto e basso senza soluzione di continuità. Il destino dei due gemelli, figli di Edipo, viene raccontato dall’alternarsi di sette duelli che danno ritmo allo spettacolo. Si va verso un crescendo di cui tutti conoscono l’ineluttabilità: alla fine saranno i due fratelli a battersi. Ciò che è veramente inatteso, è il tono “quasi” spassoso che la tragedia assume. Lo spettacolo non è però una parodia, né una dissacrazione comica dell’opera, valorizzata, al contrario, da un adattamento che ne cattura con leggerezza le molteplici inquietudini. Pur non essendo presenti richiami espliciti al presente, risuonano idee, concetti e sensazioni in bilico tra l’antichità e il mondo contemporaneo. In scena Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, prodotto da Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I Sacchi di Sabbia e con il sostegno di Mic – Ministero della Cultura, Regione Toscana.

Spiega Guerrieri: “Il comico non lo scegli, te lo trovi addosso un po’ anche per caratteristiche attoriali, che fanno parte del Dna della compagnia. Come Sacchi di Sabbia abbiamo una fisionomia da circensi, da comici dell’arte, e ci siamo ritrovati questa caratteristica come bagaglio, prima di tutto umano, successivamente anche tecnico. È diventato il nostro tesoretto con cui abbiamo affrontato testi che in un determinato momento ci dicevano qualcosa. Abbiamo anche scritto, per il teatro, ma negli ultimi anni ci siamo dedicati alle rivisitazioni. Quando scrivi un testo tuo, ovviamente, dici quello che vuoi, mentre quando operi una rivisitazione, quello che vuoi dire ti scappa. Misurarsi con un’antica drammaturgia permette, prima di tutto, di conoscere cose che non si sapevano e, in seconda battuta, di proporle al pubblico. È questa la ragione per cui facciamo teatro. A volte il comico demolisce, è cattivo, altre, però, sa fungere da custode. Poter creare empatia attraverso una chiave comica su un testo come ‘7 contro Tebe’ non significa demolirlo, o farne una parodia, ma cercare un sentiero parallelo che avvicini il testo ad un pubblico contemporaneo. La soddisfazione più grande è quando i giovanissimi lo vedono e ridono, ma oltre alla risata riescono a trattenere anche qualcosa della poesia di Eschilo”.

Il giorno successivo, domenica 18 febbraio, alle 16:00 al Teatro Socjale di Piangipane, la compagnia sarà in scena nell’ambito della Stagione Famiglie e Scuole con lo spettacolo ‘Sandokan o la fine dell’avventura’. Il luogo in cui si svolge l’azione è una cucina: attorno ad un tavolo si raccolgono i quattro personaggi che, indossato il grembiule, iniziano a vivere le intricate gesta del pirata malese. Perno del racconto è l’ortaggio: carote-soldatini, sedani-foresta, pomodori rosso sangue, patate-bombe, prezzemolo ornamentale. E poi cucchiai di legno come spade, grattugie come cannoni, una bacinella piena d’acqua per il mare del Borneo, scottex per cannocchiali, e ancora sacchetti di carta, coltellini, tritatutto…Lo spettacolo – attraverso la rifunzionalizzazione di semplici oggetti d’uso – è un elogio all’immaginazione, che rischia di naufragare nella superficialità dei nostri tempi e al tempo stesso una satira di costume. Consigliato dai 7 anni e adulti.