Sono iniziate le operazioni di recupero dell’ordigno bellico ritrovato all’avamporto di Ravenna. La bomba, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, sganciata durante i bombardamenti degli Alleati fra il 30 dicembre 1943 e il 9 settembre 1944 e inesplosa, è stata ritrovata all’altezza della parte terminale delle dighe foranee nella giornata di lunedì dalla Sub Service durante un servizio di perlustrazione volto proprio ad individuare residui bellici lungo i fondali del porto in preparazione ai lavori di scavo del canale. Nelle settimane fra giugno e settembre del 1944, l’area del Candiano divenne uno degli obbiettivi principali delle azioni aeree degli Alleati. Diverse le missioni militari, gli allarmi quasi quotidiani per la popolazione. 

Le operazioni di recupero sono ad opera dei sommozzatori del nucleo Servizio difesa antimezzi insidiosi della Marina Militare. L’arma verrà agganciata ad un pallone che, riempito d’aria, raggiungerà la superficie dell’acqua. Dopodiché l’ordigno potrà essere trainato al largo, almeno 13 miglia dalla costa, e verrà fatto esplodere.