Nella serata di ieri un lavoratore di 44 anni, di nazionalità egiziana, del quale ancora non conosciamo il nome, ha perso la vita a causa di un infortunio sul lavoro sulla nave ARGO I, ancorata in rada di fronte alle dighe di Ravenna.

Il marinaio deceduto svolgeva la mansione di direttore di macchina. Ieri mattina Hysa Bujar di 63 anni è morto a causa un infortunio sul lavoro che si è verificato presso il Centro Servizi dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna. Hysa lavorava per la cooperativa di facchinaggio Co.Fa.Ri.

In segno di solidarietà con i famigliari delle vittime e di protesta per le morti sul lavoro oggi oltre ai terminalisti del porto si fermano anche i lavoratori marittimi fino alle ore 24.

Nei prossimi giorni proporremo al Prefetto di Ravenna ed agli altri attori istituzionali ed economici del porto atti concreti per:

  • potenziare la prevenzione degli infortuni nel porto,

  • aumentare i controlli e la repressione degli illeciti riguardanti sicurezza del lavoro, l’applicazione dei contratti e normativa ambientale.

Dall’agosto del 2020 sono 3 gli infortuni mortali che hanno interessato questo porto, parallelamente abbiamo assistito ad una guerra delle tariffe tra gli operatori economici che vede svantaggiate proprio quelle aziende che si attengono alle normative del lavoro, della sicurezza e ambientali.

Una sana competizione tra le aziende non può essere giocata sulla pelle dei lavoratori e a discapito dell’ambiente. Occorre fare una scelta di sistema mettendo bene in chiaro quale è il porto del futuro che la città, le istituzioni e le associazioni delle imprese pensano.

Per noi la scelta è chiara ed univoca: vogliamo un porto che fa degli investimenti, di processi e servizi logistici avanzati e di maggior marginalità il proprio obiettivo di competitività nazionale ed internazionale, dove il lavoro, la sicurezza e la sostenibilità ambientale sono un fattore di competitività e di crescita e non un fattore di costo da comprimere.

FILT CGIL Marcello Santarelli

FIT CISL  Fabrizio Prioretti

UILTrasporti Rino Missiroli