Capitolo undici per il festival “Rossini Open”: giovedì 7 dicembre alle 20.30 all’Oratorio di Sant’Onofrio in Largo Calderoni 3, giunge il Quartetto Böcklin, formato da Bianca Pianesi e Sofia Cesaretti (violino), Francesco Zecchi (viola) e Mariachiara Gaddi (violoncello), alias quattro componenti dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, impegnati in musiche di Haydn (Quartetto op. 33 n. 2 “L’uccello”) e Dvorak (Quartetto n. 12 “Americano” op. 96).

Il Quartetto Böcklin – che prende il nome dal grande pittore svizzero simbolista Arnold Böcklin, autore dell’inquietante quadro a olio “L’isola dei morti” – è una giovane formazione cameristica nata in seno all’Orchestra Giovanile Cherubini che si è esibita con successo in numerose occasioni e festival, segnalandosi immediatamente per coesione, suono limpido e scelte di repertorio non scontate. Come è il caso del programma pensato espressamente per il Rossini Open, che apre con uno dei più noti e complessi quartetti di Franz Joseph Haydn, il Quartetto in do maggiore op. 33 n. 3 Hob. III: 39 “L’uccello” (prende il nome dai numerosi trilli del violino che evocano il canto dei volatili) e prosegue con il celeberrimo Quartetto per archi in fa maggiore op. 96 “Americano” di Antonin Dvorak: dodicesimo dei quindici quartetti per archi del compositore boemo, fu scritto in pochissimi giorni dal 12 al 23 giugno 1893 in un periodo di vacanza nella località di Spilville nello Iowa, allorché Dvorak fungeva le sue funzioni di direttore del Conservatorio Nazionale di New York. In un momento di svago e tranquillità Dvorak scrisse quasi di getto questo quartetto così gioioso e ricco di umanità, utilizzando temi e inflessioni di carattere popolare americano (non temi originali americani, si badi bene) tutti costruiti su citazioni frequenti di scale pentatoniche, quelle che caratterizzano le melodie e i canti popolari sia della sua Boemia che del folclore americano. Facendo una straordinaria sintesi fra nostalgia boema e un occhio di riguardo alla musica del “Nuovo Mondo” (vedi anche la celebre Sinfonia) Dvorak compone un’opera dall’inesauribile vivacità e forza propulsiva, che ha fatto decollare questo quartetto fra le pagine più amate dell’intero repertorio di musica da camera, appannaggio di tutti i grandi quartetti della storia. Della superlativa riuscita di un capolavoro scritto in pochi giorni ne era consapevole lo stesso Dvorak, che in una lettera scrisse “Grazie a Dio, sono soddisfatto: ci ho messo poco”.

Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” – Gruppi da Camera

Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani, attivo in ambito europeo, per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, l’inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. La Cherubini, che ha sede a Piacenza e Ravenna, si pone come congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale, è formata da giovani strumentisti tutti sotto i 30 anni.

I gruppi da camera della Cherubini sono nati per volontà dei giovani strumentisti e su invito del loro mentore per sviluppare e perfezionare l’affiatamento dei singoli grazie all’attività cameristica, che consente di approfondire ulteriormente il rapporto dialettico alla base del lavoro in orchestra. Nel corso degli anni moltissimi giovani musicisti si sono avvicendati nelle fila della Cherubini creando diversi e multiformi gruppi da camera – dal duo al decimino, nelle diverse formazioni di archi, fiati, arpe e percussioni – capaci di spaziare in tutto il repertorio cameristico classico fino alla musica contemporanea.

Che fare musica insieme possa rappresentare uno dei più alti esempi di convivenza civile è una delle convinzioni su cui si fonda il lavoro in orchestra; ed è proprio questo lo spirito che si è fatto forza motrice del progetto La musica senza barriere. Facendo tesoro della lezione di Muti per cui la musica non è solo atto estetico ma etico i gruppi da camera della Cherubini hanno cominciato a esibirsi anche in luoghi destinati al volontariato, alla cura e al recupero delle persone nel portando la musica a chi non può varcare la soglia di un teatro o di un auditorium – in RSA, carceri, conventi, ospedali… Un itinerario che dal 2019 a oggi si è arricchito con nuove tappe, finendo per disegnare una ricca mappa di appuntamenti nel segno del dialogo con realtà sociali e culturali italiane, non ultimi luoghi d’arte e storia come il Museo Nazionale di Ravenna, la Fondazione Magnani Rocca e l’Abbazia di Pomposa.

Info e prenotazioni: tel. 0545.299542 / biglietteria@teatrorossini.it

vendite on line sul sito: vivaticket.com e presso i punti vendita vivaticket.

Sera di spettacolo: biglietteria dalle ore 19.30 presso la sede del concerto.