Il 16 marzo i lavoratori e le aziende dell’oil&gas tornano in piazza. Non più a Roma, come avvenuto il 9 febbraio scorso, ma a Ravenna dove è stata fissata la manifestazione “Per l’energia italiana”. Aziende e lavoratori protesteranno contro il “blocca trivelle”, che prevede la sospensione, all’incirca per 18 mesi, di alcuni procedimenti amministrativi relativi al rilascio di titoli minerari, nonché di alcuni permessi già ottenuti, fino all’approvazione del Pitesai, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee. Non saranno, invece, sospesi i procedimenti amministrativi relativi a nuove concessioni di coltivazione, le cui istanze siano state presentate anteriormente all’entrata in vigore della legge di conversione e a proroghe di concessioni di coltivazione di idrocarburi in essere.

Il provvedimento del governo prevede inoltre l’aumento di 25 volte i canoni annuali di coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi per tutte le compagnie petrolifere.

Il sindaco Michele de Pascale sulla manifestazione nazionale a sostegno del comparto delle estrazioni:

“Ho proposto alle associazioni economiche e sindacali del comparto delle estrazioni di organizzare una manifestazione nazionale a Ravenna a sostegno delle aziende e dei lavoratori del settore contro il recente emendamento inserito nel Ddl Semplificazioni che blocca le attività legate all’estrazione di gas e che purtroppo sta già provocando i primi gravi effetti.

L’iniziativa, organizzata dal sistema delle imprese, dal nome ‘Per l’energia italiana’ è stata fissata nella mattinata di sabato 16 marzo e ha l’obiettivo di concentrare a Ravenna, città di riferimento in Italia per il settore, lavoratori, aziende e stakeholder, per tenere alta l’attenzione su una norma dannosa, purtroppo diventata legge, che metterà in crisi migliaia di posti di lavoro, non soltanto nel nostro territorio, ma anche in tante altre regioni italiane come Sicilia, Basilicata, Abruzzo, etc.

Vogliamo dunque mettere in campo un’azione di protesta non soltanto per gli interessi di Ravenna, ma nell’interesse dell’Italia intera”.