“La situazione è insostenibile, la sanità ravennate è ormai al tracollo a causa di una cronica carenza di personale non più sostenibile né dai lavoratori, né dai malati che si rivolgono ai nosocomi di Ravenna e provincia”. Per Samantha Gardin, candidata Lega alle prossime Regionali del 26 gennaio, le responsabilità hanno un nome e un cognome, tant’è che l’esponente del Carroccio punta il dito contro “la Giunta guidata dal presidente uscente della Regione, Stefano Bonaccini, e, soprattutto contro le sue miopi politiche volte all’accentramento dei servizi a Ravenna, incurante dei bisogni dei cittadini che abitano nelle zone più periferiche della provincia romagnola”.
“La cartina al tornasole di come per Bonaccini la Sanità rappresenti appena un tassello nel puzzle delle sue politiche di accentramento del potere è rappresentata dal fatto che, negli ultimi anni, la situazione è peggiorata sempre più nonostante le lamentele dei cittadini romagnoli, che ovviamente sono rimaste inascoltate” sottolinea Gardin.
“Sono tre anni che la Giunta Bonaccini paventa l’apertura di servizi fondamentali per la cittadinanza, come Ginecologia a Lugo e Faenza, tuttavia, ad oggi, non si è visto nulla se non un drastico taglio del personale, spesso sostituito con pediatri inviati dalle coop. Di certo c’è che il Governatore uscente se l’è cavata bene con la propaganda, come la proposta del Politecnico universitario di Ravenna. Però, ripeto, i fatti parlano chiaro, caro Bonaccini: “Com’è pensabile che il reparto di medicina di Ravenna con i suoi 150 posti letto, abbia un solo medico di notte? Simili condizioni di disagio si registrano nel centro di prevenzione oncologica  così come nei consultori dove mancano attualmente 4 ostetriche, allungando le liste d’attesa. I disservizi sono evidenti: dalla lista media di attesa di almeno 20 persone per un letto sino al dirottamento dei pazienti in altri reparti” conclude la candidata leghista.