“Apprendo con rammarico dalle cronache locali che alla Questura di Ravenna non arriverà nessun rinforzo dei 1160 allievi del 223º corso redistribuiti tra le Questure italiane.
A leggerla in positivo si può desumere che Ravenna sia ritenuta dai vertici del ministero degli Interni come una città sicura che quindi può continuare a tutelare l’incolumità e la sicurezza dei cittadini con gli organici attuali. In ogni caso credo che questa notizia, se da un lato accresce i meriti della nostra Questura per il grande lavoro che sta svolgendo, dall’altro fa sorgere il timore che proprio questo grande lavoro messo in campo dal nostro Questore possa subire un rallentamento.
E questo, indipendentemente dalla reale situazione della nostra città, non rappresenta certamente un elemento positivo. Per questo credo che la politica ravennate debba agire con  le proprie responsabilità e competenze per cercare di favorire un adeguato rinforzo alla nostra Questura, anche in previsione dei prossimi pensionamenti.
É vero che il periodo più brutto che concerneva la contrazione degli organici di polizia, iniziato nel 2010,  quando si poteva contare su 109mila unità, si è concluso nel 2018 e che, da quella data, gli organici sono progressivamente risaliti arrivando ad oggi a contare complessivamente 98mila unità. Ma questo non può bastare. Per questo posso affermare che ancora oggi quei benefici a Ravenna hanno dato esiti esigui e, col mancato aumento di organico di questi giorni, si è addirittura peggiorata la situazione. E stupisce che sia proprio il governo attuale che ha fatto di “ordine e legalità” il suo mantra a non dar corso nei fatti, anche nel delicato e sentito tema della sicurezza, ai tanti slogan ad effetto gridati a raffica in ogni contesto anche fuori dalle campagne elettorali.
Per questo invito i rappresentanti politici locali che appartengono a forze politiche rappresentate in parlamento tra quelle di maggioranza di governo, a lavorare per superare questa situazione. Invito ovviamente rivolto a tutti i parlamentari romagnoli, di maggioranza e di opposizione.
Perché la sicurezza non è una questione di destra o sinistra ma è problema trasversale che interessa tutti; e perché se Ravenna – nonostante un porto importante e la compresenza di una molteplicità di etnie e religioni diverse – non è il “far west” che alcuni dipingono, spesso quasi dando l’impressione di rammaricarsi per questo, è per merito sia del senso civico di tutti, ravennati o stranieri che siano, sia, soprattutto, di un sistema di ordine e sicurezza pubblica coordinato dal signor Prefetto, al quale siede anche l’amministrazione e la sua Polizia Locale, di assoluto livello poiché capace, attento e puntuale. Un sistema che per funzionare bene necessita anche e soprattutto di adeguati organici sui quali contare.  In tal senso, in questi anni, l’amministrazione comunale ha fatto la sua parte con gli organici della Polizia; ora sia il Governo a fare la sua con quelli della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia a competenza generale”

Eugenio Fusignani