Da un po’ di giorni a questa parte, sulle carreggiate stradali, marciapiedi, piste pedonali e ciclabili del Comune di Ravenna, sono apparsi, sempre più numerosi, cartelli di segnalazione del pericolo per “degrado da radici”. Non riportano alcun riferimento al Codice della strada, ma solo la scritta sul retro, impressa a vernice, “SISTEMA”, forse una sintesi del nome della ditta che gestisce l’appalto delle manutenzioni stradali. Sembra una scherno, perché nessuno “sistema” proprio nulla. È l’ennesima dimostrazione di inefficienza della nostra Amministrazione comunale, diabolica invenzione di chi non si preoccupa proprio della vivibilità della nostra città, lasciata colpevolmente al degrado.

Non molto tempo fa, ad esempio, Christian Orselli, responsabile del gruppo giovani di Lista per Ravenna. aveva segnalato una situazione di grave pericolo per gli anziani ospiti di una casa famiglia in via Don Mesini, causa il totale dissesto del marciapiedi posto davanti all’ingresso della loro comunità. Nessuno si è però premurato di intervenire.

Con questa nuova segnaletica cosa si dovranno ora aspettare gli abitanti di Ravenna? Che non sia giunto il momento di cambiare linea e di tutelare finalmente la cittadinanza o si aspetta che succeda qualcosa di grave?

È un appello che rivolgiamo anche ai magistrati che si trovano a giudicare sulle richieste di danni causati da incidenti. Non è normale che l’ente proprietario delle strade non si accolli la soluzione del problema, ma se ne infischi completamente, apponendo cartelli di questo tipo al solo scopo di ritenersi esente da qualsiasi responsabilità, anche solo civile. Non è normale che il Comune se ne lavi le mani delegando tutte le richieste di danni alla sua assicurazione senza alcuna valutazione o ammissione, anche solo parziale, delle proprie responsabilità. Non è normale che l’assicurazione del Comune risponda picche a tutte, dicasi tutte, le richieste, costringendo i cittadini ad andare in Tribunale, oppure più spesso alla rinuncia, per non dover pagare spese di avvocato e di giudizio, subendo oltre al danno le beffe.

Fin qui il ragionamento si può dire politico. Ma c’è anche un aspetto giuridico da tenere in considerazione.

Il cartello verticale giallo in questione, raffigurante un triangolo a bordi rossi con un vistoso punto esclamativo, segnala, a norma del Codice stradale, un pericolo generico, il quale deve essere integrato obbligatoriamente da un pannello recante un simbolo o una iscrizione che precisi la natura del pericolo. Ma è utilizzabile, dice l’art. 78 del regolamento del Codice, solo come segnale temporaneo di pericolo dovuto alla presenza di cantieri stradali o comunque di lavori sulla strada. Che però, nel caso del “degrado da radici” non si vedono.

Tanto è bastato perché il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi chiedesse chiarimenti e spiegazioni sull’intero fenomeno di tali cartelli di pericolo per degrado da radici, sulla sua entità, sulla base di quali accertamenti e considerazioni è dilagato ovunque, ecc., ma soprattutto sulla “temporaneità” dei cartelli, che dovrebbe essere collegata alla durata di lavori stradali invisibili. Terremo informati degli sviluppi i cittadini interessati a capirci qualcosa, che sappiamo numerosi.