Nel cimitero dell’Osservanza questa mattina si è svolta una breve cerimonia per commemorare i soldati slovacchi caduti durante un bombardamento a dicembre del 1943.

A Faenza infatti riposano trenta soldati slovacchi deceduti alla fine del 1943, Paese allora sottoposto al controllo del governo di Berlino. Un corpo di spedizione partecipò all’offensiva nella campagna di Russia. Dopo la sconfitta di Stalingrado, la Seconda Divisione Slovacca fu trasferita in Italia. I reparti furono disarmati e utilizzati per lavori di costruzione nelle retrovie o come serventi nelle postazioni dell’artiglieria contraerea. A novembre del 1943 la Divisione giunse a Ravenna e a Faenza. Nella nostra città le truppe presero alloggio nella caserma di piazza San Domenico, dove si trovavano le stalle dei cavalli che utilizzavano per i loro lavori. Gli slovacchi erano cortesi e pacifici e simpatizzarono con i faentini; erano anche molto religiosi e partecipavano in gruppo alla messa del soldato che si teneva ogni domenica. II 30 dicembre, durante un bombardamento alleato su Ravenna furono colpiti i loro alloggi, nella zona del Candiano, causando la morte di 23 militari. Nel gennaio del 1944 le salme furono trasportate a Faenza per essere inumate nel nostro cimitero. Ai funerali parteciparono numerosi faentini e il cappellano militare, uno slovacco, don Stefano Sivak, commosso dalla partecipazione della popolazione locale, inviò al settimanale della diocesi ‘Il Piccolo’ una lettera di ringraziamento perché venisse pubblicata. Successivamente, sempre al cimitero dell’Osservanza, furono trasportate nella nostra città le salme di alcuni Slovacchi deceduti in altre località. 

Con cadenza periodica, in prossimità della data del 30 dicembre, rappresentanti della Slovacchia, hanno fatto visita ai loro soldati caduti. Questa mattina, dopo una sosta nello scorso anno a causa della pandemia, al cimitero dell’Osservanza si è svolta una breve cerimonia durante la quale è stata deposta una corona di alloro alla quale hanno partecipato Karla Wursterová, ambasciatore della Slovacchia in Italia, Lubica Mikusova, direttore dell’Istituto slovacco a Roma, Alvaro Ravaglioli, console onorario per l’Emilia-Romagna e il vicesindaco di Faenza, Andrea Fabbri.

“Un momento importante quello di stamattina -ha sottolineato il vicesindaco Andrea Fabbri- durante il quale abbiamo ricordato il sacrificio di trenta giovani soldati morti lontano dal loro Paese di origine a causa dell’evento bellico ma che con la nostra città e i faentini avevano stretto un legame molto forte, più forte del tempo e delle parti contrapposte se è vero che a 78 anni di distanza dai quei tragici fatti quelle lapidi sono meta di tanti faentini”.