“Come ogni anno, l’Associazione Evita Perón ha organizzato le proprie Colonie: un’occasione per molti bambini e ragazzi per concedersi una vacanza che altrimenti non si sarebbero potuti permettere; un’occasione, per alcuni, per allontanarsi qualche tempo da situazioni anche pesanti, in un’età difficile come quella della crescita. E come ogni anno, fiutato l’odore dello scoop facile, i cui gustosissimi ingredienti sono minori (leggi: poveri indifesi facilmente manipolabili) ed associazionismo di destra (leggi: fascismo), i soloni della sinistra, istituzionale e non, non hanno perso l’occasione per scatenare l’usuale polemica.
Ci siamo abituate: poi passa. E, delle Colonie, rimane solo la felicità dei bambini e dei ragazzi che vedono, di anno in anno, la propria sicurezza in se stessi e la propria indipendenza aumentare, cavandosela lontano dalle famiglie; una serie di rapporti umani che nascono in Colonia, ma fioriscono e durano al di fuori; un bagaglio culturale arricchito da storie che a scuola spesso non si sentono, come quelle affrontate in questi anni: Evita Perón, Noma Cossetto, Gabriele D’Annunzio, Falcone e Borsellino; lo sprone ad affrontare le difficoltà quotidiane con un nuovo spirito, grazie al confronto ed alla confidenza con i propri coetanei e con le educatrici su temi spesso delicati come quello del bullismo o quello della droga. Potremmo fregarcene, ma questa volta si è passato il segno, e, tra le tante inesattezze e cattiverie gratuite lette, vorremmo puntualizzarne alcune.
La prima riguarda l’Associazione Evita Perón, e per evitarla sarebbe stato sufficiente essere informati sui fatti, ma l’ANPI non sa di cosa parla: l’Associazione, che gli epigoni dei partigiani legano a Forza Nuova, non ha infatti più alcun rapporto con quel movimento da oltre 2 anni, notizia di dominio pubblico, mentre fa parte della Rete dei Patrioti, sotto l’egida del Movimento Nazionale, dall’ottobre del 2020.
La seconda, particolarmente grave e lesiva della sua reputazione personale, riguarda Desideria Raggi, responsabile dell’Associazione, che l’ANPI descrive come pluricondannata: ad oggi, la Raggi non ha mai ricevuto alcuna condanna definitiva, dal momento che i vari procedimenti, prettamente politici, che la vedono imputata, non sono ancora conclusi, mentre, al contrario, ha ricevuto piena assoluzione nell’unico processo conclusosi pochi mesi fa.
Infine, ciliegina sulla torta, c’è chi ci accusa di maltrattare bambini e ragazzi, sottoponendoli ad un indottrinamento coatto. Rispediamo le accuse al mittente: nessun bambino o ragazzo è mai stato maltrattato, ed affermare il contrario è molto grave! Trattare temi storici e di attualità (come il bullismo, la violenza, le dipendenze) non è fascismo; fare l’alzabandiera al canto dell’Inno Nazionale non è fascismo (viene da pensare che i vari corpi militari, i partecipanti alle varie commemorazioni istituzionali, lo stesso Presidente della Repubblica, che sugli attenti intonano l’Inno di Mameli, siano tutti fascisti); educare al rispetto, alla condivisione, non è indottrinamento, ma fa parte di quegli insegnamenti propri di qualsiasi società civile.
Che studino la storia, una buona volta! “La bandiera dei tre colori”, canzone citata in questi giorni, che i ragazzi impararono in occasione delle Colonie di qualche anno fa, quando si occuparono dell’epopea di D’Annunzio a Fiume, nacque nel periodo antecedente al fascismo, esattamente a fine Ottocento, e veniva ancora insegnata ai bambini delle scuole elementari negli anni ‘50 e ‘60.
Anche il Sindaco di Montescudo e Monte Colombo ci ha fatto visita sabato scorso e non ha riscontrato nulla di ciò che è stato dichiarato.
Abbiamo già dato incarico ai nostri avvocati di intraprendere azioni legali nei confronti dell’ANPI e di tutti coloro che si sono permessi di minacciare adulti e bambini commentando sulle varie pagine social: è ora di finirla con questo clima di terrore.”