Tra le tante dichiarazioni stampa che riempiono la giornata del vice-sindaco, c’è da ieri anche questa: “Ricordiamo che nei prossimi mesi anche le centralissime via Cavour e via Diaz diventeranno pedonali, e quindi i ciclisti saranno multati”. Forse “ricordiamo” è un pluralis maiestatis, visto che nulla ne ha saputo il consiglio territoriale del Centro urbano, a cui deve essere richiesto obbligatoriamente il parere sui provvedimenti di circolazione e traffico del suo territorio (art. 30, comma 1, del regolamento comunale dei consigli territoriali).

Togliere le biciclette dalle strade a traffico limitato non è come finora si è fatto, giustamente, su via Cairoli. Bisognerà discutere a fondo le ragioni che lo giustificano e l’ordine di priorità degli interventi atti a rimuoverle. Per esempio, si cominci col traffico dei mezzi motorizzati, spesso pesanti e ingombranti, che in queste strade, soprattutto proprio nelle vie Cavour e Diaz, scorrazzano senza criterio e impunemente ad ogni ora. Troppo facile aggiungere un cartello in più contro le biciclette, che casualmente fanno parte di quell’“utenza debole” celebrata a parole in tutte le enciclopediche produzioni della Mobilità comunale largamente inapplicate e inapplicabili (Piano del Traffico 2007 e seguenti, Piano della  2012, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, ecc., ecc.). Casomai fosse indispensabile e improcrastinabile togliere di mezzo le biciclette (solo loro?), il Comune dovrà indicare con chiarezza i percorsi ciclabili alternativi, che siano in sicurezza, ininterrotti e praticabili, senza moltiplicare i chilometri. Questo significa amministrare, non solo sparacchiare.

Tuttavia, bisogna tenere anche conto che le vie Cavour e Diaz svolgono un servizio particolare e delicato, che consiste nel rappresentare la parte cruciale, per ora insostituibile, dei tragitti usati dai bambini e dai ragazzi per raggiungere in bicicletta le scuole che frequentano e per tornarsene a casa. Per comprendere la vastità del fenomeno, sarebbe sufficiente sostare qualche minuto su queste strade negli orari scolastici di ingresso e uscita. Vietare alle bici di transitarvi sposterebbe il traffico ciclabile su arterie congestionate dalle auto e dai gas di scarico e agli studenti di utilizzare non più le tranquille vie centrali, ma percorsi fortemente appesantiti dal traffico veicolare motorizzato, proprio negli orari più delicati della giornata (la mattina presto e le ore centrali). Aumenterebbero drasticamente i rischi per la loro incolumità e le preoccupazioni delle relative famiglie. Bisognerà quanto meno risolvere questo problema.

Non è comunque accettabile che in una discussione simile non sia coinvolto il Consiglio del Centro urbano, che rappresenta i residenti di questo territorio. Diffidiamo dunque la Giunta comunale a non assumere alcuna decisione senza venire a discuterne con noi in assemblea pubblica. Rispetti almeno i regolamenti, se non i sani principi della partecipazione e della trasparenza. Su questo, Lista per Ravenna non darà tregua.