La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato oggi il Report mensile dell’Agenzia sanitaria e sociale che ha analizzato l’incidenza del Covid-19 e delle sue conseguenze sul territorio nel mese di gennaio (dati fino al 17/01).

Secondo questi datti: il vaccino, soprattutto se a ciclo completato e con la terza dose ricevuta, protegge dal rischio di contrarre l’infezione e, di contrarla in forma severa, con conseguenze che possono portare fino al decesso.

Lo studio analizza il rischio relativo, standardizzato per età e classe di fragilità clinica/complessità assistenziale, mostrando come i non vaccinati abbiano sempre un rischio maggiore di infezione, ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso rispetto a tutte le diverse categorie di vaccinati e che i vaccinati da meno di 4 mesi o che hanno effettuato la dose booster siano i più protetti.

Secondo il Report regionale, in particolare, i non vaccinati hanno un rischio di infettarsi che va da 1,4 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 4 mesi, a 1,9 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 4 mesi, fino ad arrivare a 2,7 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Per i non vaccinati il rischio di essere ricoverati in ospedale è 5 volte maggiore in confronto ai vaccinati da oltre 4 mesi; 11,1 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 21 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.

I numeri più significativi del Report

In particolare, lo studio analizza il rischio relativo, standardizzato per età e classe di fragilità clinica/complessità assistenziale, mostrando come i non vaccinati abbiano sempre un rischio maggiore di infezione, ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso rispetto a tutte le diverse categorie di vaccinati e che i vaccinati da meno di 4 mesi o che hanno effettuato la dose booster siano i più protetti.

In particolare, i non vaccinati hanno un rischio di infettarsi che va da 1,4 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 4 mesi, a 1,9 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 4 mesi, fino ad arrivare a 2,7 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Per i non vaccinati il rischio di essere ricoverati in ospedale è 5 volte maggiore in confronto ai vaccinati da oltre 4 mesi; 11,1 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 21 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.

E ancora, i non vaccinati rischiano di essere ricoverati in terapia intensiva 1,8 volte in più rispetto ai vaccinati da oltre 4 mesi, 33,3 volte in più rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 36 volte in più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.

Infine, il dato che più di ogni altro parla da solo: per i non vaccinati il rischio di morire è 4,7 volte maggiore in confronto ai vaccinati da oltre 4 mesi, 9,5 volte più alto rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 36 volte in più a confronto con chi ha ricevuto la dose booster.

ll Report è disponibile sul sito dell’Agenzia, al link https://assr.regione.emilia-romagna.it/pubblicazioni/rapporti-documenti/monitoraggio-campagna-vaccini-anticovid19-rer012022

Ecco le conclusioni del rapporto pubblicato oggi dalla Regione: 

Il monitoraggio della campagna vaccinale nella Regione Emilia-Romagna nel mese di dicembre 2021 mette in evidenza quanto segue:

• Nel periodo nel quale si è progressivamente diffusa in regione la variante Omicron (ultimi 10 giorni di dicembre-metà gennaio) si osserva un aumento molto rilevante della incidenza di infezioni, che interessa soprattutto i non vaccinati; l’aumento è rilevabile anche nei vaccinati, soprattutto nelle classi di età più giovani, anche se è probabile che si tratti nella maggior parte dei casi di infezioni asintomatiche o paucisintomatiche, dato che non si osserva un incremento comparabile dei ricoveri. Al contrario, l’incidenza di ricoveri in ospedale ha continuato ad essere significativamente più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati; anche per questi ultimi si osserva però un aumento dell’incidenza nell’ultimo periodo. L’incidenza di infezioni che comportano il ricovero in terapia intensiva si mantiene contenuta in tutto il periodo nei vaccinati con ciclo completo, mentre ciò non avviene per i non vaccinati ove l’incidenza è molto elevata nell’ultimo periodo;

• il rischio relativo, standardizzato per età e classe di fragilità clinica/complessità assistenziale, mostra come i non vaccinati abbiano sempre un rischio maggiore di infezione, ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso rispetto a tutte le diverse categorie di vaccinati e che i vaccinati da meno di 4 mesi o che hanno effettuato la dose booster siano i più protetti; i non vaccinati hanno un rischio di:

– infettarsi che va da 1,4 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 4 mesi, a 1,9 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 4 mesi, fino ad arrivare a 2,7 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster,

– essere ricoverati in ospedale di 5 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 4 mesi, 11,1 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 21 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster;

– essere ricoverati in terapia intensiva di 1,8 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 4 mesi, 33,3 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 36 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster;

– di morire di 4,7 volte maggiore in confronto ai vaccinati da > 4 mesi, 9,5 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 36 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster;

• l’analisi per Azienda Sanitaria mostra un quadro sovrapponibile, con tassi di incidenza di infezione e di ricovero nei non vaccinati molto più elevati, rispetto a tutte le categorie vaccinali, ma in particolare nel confronto con chi ha ricevuto la dose booster;

• la stima dell’efficacia vaccinale negli ultimi due mesi (11 novembre-12 gennaio) mostra come, quando si considera l’intera popolazione di vaccinati con ciclo completo, l’efficacia nei confronti delle infezioni si è ridotta rispetto al periodo precedente ma si mantiene comunque superiore al 52%, quella nei confronti dei ricoveri all’87%, quella nei confronti dei ricoveri in terapia intensiva al 93%, quella nei confronti del decesso all’83%.

I valori di efficacia nei confronti di tutti gli esiti considerati, ma in particolare per quanto concerne le infezioni, sono inferiori nelle persone con più di 60 anni. L’efficacia nei confronti dei ricoveri, soprattutto in terapia intensiva, è conservata anche in queste fasce di età. In conclusione, l’efficacia dei vaccini, soprattutto nel prevenire i ricoveri in ospedale e i ricoveri in terapia intensiva, continua a confermarsi molto elevata nella Regione Emilia-Romagna anche dopo la diffusione della variante Omicron.”