Sarà il presidente della Cei, il cardinal Matteo Maria Zuppi a presiedere la Messa per il centenario della morte di don Giovanni Minzoni. L’appuntamento è per il 23 agosto alle 18 alla Collegiata di San Nicolò ad Argenta. A concelebrare col il cardinal Zuppi sarà l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni e alcuni vescovi e arcivescovi della regione: Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro e Andrea Turazzi, vescovo di San Marino-Montefeltro. Saranno presenti anche le massime autorità civili e militari di Comuni e delle Province di Ravenna e Ferrara e rappresentanti dello scoutismo (Masci, Agesci e Scout d’Europa) a livello nazionale. Al termine della Messa il cardinal Zuppi deporrà una corona di fiori sul luogo dove è stato ucciso don Minzoni.

A cento anni dalla morte di don Minzoni, avvenuta a seguito di un agguato fascista, la celebrazione sarà l’occasione di fare memoria della figura del sacerdote, martire dell’educazione dei giovani, per il quale la diocesi di Ravenna, la parrocchia di Argenta, l’Agesci, il Masci e gli Scout d’Europa hanno avviato la causa di beatificazione. Sarà presente anche il postulatore della causa di beatificazione, padre Gianni Festa. Al termine della Messa verrà annunciata la data di apertura dell’inchiesta diocesana, primo atto del processo di canonizzazione, che avverrà in ottobre a Ravenna.

Don Giovanni Minzoni. Nato a Ravenna nel 1885, Minzoni entrò in seminario nel 1897 e nel 1909 fu ordinato sacerdote. L’anno seguente fu inviato ad Argenta, di cui divenne parroco dopo la fine della Grande guerra, durante la quale prestò servizio come cappellano militare ottenendo la medaglia d’argento al valore militare. Ad Argenta promosse la costituzione di cooperative di ispirazione cattolica tra i braccianti e le operaie del laboratorio di maglieria, il doposcuola, il teatro parrocchiale, la biblioteca circolante. Grazie all’incontro con don Emilio Faggioli, assistente ecclesiastico regionale dell’Asci, don Minzoni decise di fondare un gruppo scout nella propria parrocchia, il primo in diocesi. Questa decisione lo mise in contrasto con le autorità fasciste dell’epoca che non tolleravano la presenza di un centro educativo alternativo a quelli fascisti ispirato a valori della libertà di coscienza.

La sera del 23 agosto, mentre stava rientrando in canonica in compagnia di un giovane parrocchiano, Enrico Bondanelli, don Minzoni fu aggredito da due fascisti di Casumaro, frazione del comune di Cento, che lo colpirono violentemente con un bastone procurandogli una frattura cranica. Don Minzoni morì poche ore dopo a casa in seguito alle ferite riportate.