è in corso presso la Regione Emilia-Romagna una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sul progetto di modifica dell’impianto di trattamento e recupero rifiuti inerti di Piangipane. Si tratta della struttura a servizio della provincia di Ravenna, situata in via Bartolotte, atta allo smaltimento e al recupero, mediante un impianto fisso e un frantoio mobile, dei rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni, cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, miscele bituminose. L’avviso pubblico per la presentazione di osservazioni è scaduto senza che sia stata presentata alcuna istanza critica o propositiva.

“La notizia è arrivata a Piangipane a termini scaduti, sollevando sorpresa per la scarsa pubblicizzazione data al progetto, anche perché la modifica consiste in un aumento delle quantità di rifiuti trattabili, che da 100 mila tonnellate l’anno sarebbe portata a 150 mila. Ciò comporterebbe, stimato dall’impresa proponente, un aumento di 5.250 mezzi pesanti diretti all’impianto, rispetto agli attuali 12.250” lamentano in un’interrogazione presentata in consiglio comunale Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale per Lista per Ravenna, e Nicola Carnicella, vicepresidente del Consiglio  territoriale di Piangipane.

Il collegamento con via Bartolotte è dato da via Canala, strada comunale molto stretta, principale via di collegamento tra Ravenna e Piangipane, la cui pericolosità è testimoniata da una lunga e ininterrotta serie di incidenti. Ragion per cui tale aumento imponente del traffico pesante provocherebbe un proporzionale rischio di maggiore sinistrosità. Nessun provvedimento verrebbe adottato sulle emissioni di polvere per il transito di mezzi pesanti su via Bartolotte, tipica strada di campagna non asfaltata, la cui percorrenza, in assenza di piogge, solleva notevoli nuvoloni. Ma bisognerebbe anche calcolare quale sarebbe la maggiore emissione di particolato, cioè delle minute particelle liquide o solide, spesso inquinanti, che fanno parte del pulviscolo atmosferico, essendo inverosimile che il problema possa essere risolto con la prevista piantumazione di 400 esemplari di rosacee.

CITTADINANZA ALL’OSCURO – “Non ne sanno niente i consiglieri comunali di Ravenna. Non sembra  che se ne sia mai occupata neppure la Giunta comunale. Totalmente all’oscuro il Consiglio territoriale di Piangipane, a cui Lista per Ravenna sottoporrà il problema tramite il vicepresidente Nicola Carnicella, che sottoscrive questa interrogazione. Appare invece improbabile che non se ne sia occupato il servizio Ambiente del Comune di Ravenna, a prescindere che le competenze dirette sulla procedura non siano in capo all’Amministrazione stessa. Tuttavia, il conto maggiore in termini di salute dell’ambiente e della popolazione sarebbe pagato dal territorio e dalla cittadinanza di Ravenna, in particolare di Piangipane. Per questa ragione si chiede al sindaco se intende acquisire, tramite il servizio Ambiente, ogni informazione utile a valutare tali possibili effetti negativi del progetto in questione e ad assumere ogni iniziativa necessaria ad evitarli o almeno fronteggiarli”.