C’è anche Ravenna tra le 25 città italiane che domenica 17 marzo parteciperanno alla prima edizione dell’iniziativa “Io gioco con papà”. L’obiettivo dell’iniziativa, nata dalla collaborazione tra i game designer Gabriele Mari e Stefano Cecere,  e il docente all’Università Cattolica e formatore di insegnanti ed educatori ludici Gianluca Daffi, è quello di sensibilizzare e far conoscere l’Adhd (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), malattia che rientra nella categoria dei disturbi del neurosviluppo, causati da alterazioni del sistema nervoso centrale che si verificano durante lo sviluppo del bambino. I piccoli e i ragazzi affetti da Adhd faticano più degli altri a mantenere la concentrazione e a controllare i loro impulsi, impiegano più tempo ed energie per fare cose che per gli altri sono semplici e presentano difficoltà emotive e di socializzazione che portano all’isolamento.

L’evento del 17 marzo, in pratica, è una giornata di gioco e sensibilizzazione rivolta a bambini e ragazzi dai 5 ai 18 anni. L’incontro a Ravenna è promosso dalla Odv Cacciatori di idee, nell’ambito del progetto “Genitori ludici”, con il supporto degli educatori ludici della cooperativa La Pieve e l’aiuto degli operatori ludici del Csi di Ravenna. La sede è quella del centro RicreAzioni (via don Carlo Sala 7) dalle 15 alle 18. Qui verranno allestiti diversi tavoli da gioco, attorno ai quali si siederanno i bambini con i loro papà, per cimentarsi in giochi da tavolo o ai videogames. I papà potranno anche decidere di invitare altri papà a questo evento, che è gratuito e non necessita di prenotazione, promuovendolo e sostenendolo. La disponibilità della sala è per una cinquantina di persone.

Facendo giocare insieme papà e figli, l’iniziativa punta a fare scoprire il gioco da tavolo come strumento di relazione, conoscenza e interazione soprattutto in casi di difficoltà comportamentali, ma anche a promuovere e sensibilizzare la cultura dell’inclusione nei riguardi dei soggetti con difficoltà del comportamento e a promuovere occasioni di socializzazione per tutti i bambini e i ragazzi, anche più fragiliL’evento è stato preceduto da tre seminari, nei quali i genitori interessati a partecipare sono stati “preparati” alla giornata del 17.