Argine del Senio abbattuto con la piena di Natale. I proprietari: “Avevamo i permessi per il ripristino”

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L’argine “non a norma” abbattuto a Tebano durante la piena di Natale del Senio in realtà era stato autorizzato. Si tratta di un terreno di proprietà della società agricola Profumi di Campo. 22 ettari coltivati fino al 2023 ad albicocche e kiwi, poi inondati dalle alluvioni. La casa che sorge all’interno dell’appezzamento porta ancora oggi evidenti i segni del livello raggiunto dall’acqua nell’alluvione del 2023 e nell’alluvione del 2024. Dopo la prima alluvione, andarono persi 5 mila quintali di frutta, dal valore di oltre 350 mila euro. Oggi 11 dei 22 ettari sono praticamente distrutti. Nel 2023 il Senio distrusse l’argine in più punti. Brecce di oltre 30 metri, come nella tristemente nota via Casale. Per 2 anni, Regione e proprietari della destra Senio hanno discusso su chi avrebbe dovuto svolgere i lavori di ripristino della barriera di terra. Nel 2025 i via libera ai lavori di ripristino, in carico ai privati, con l’obbligo di rispettare le dimensioni originali dei rilevati. Poi intoppi e confronti, fino al pomeriggio del 25 dicembre, i rilevatori idrometrici che segnavano livelli di piena più alti rispetto alle misurazioni a vista, e la decisione di abbattere in previsione dell’arrivo della nuova piena dall’Appennino, con l’acqua che però non è uscita dal letto del fiume e insulti sui social perché ormai l’argine ripristinato era stato visto come “abusivo”.