“Il 30 giugno scorso, i 12 volontari in attività presso il canile municipale di Ravenna hanno rivolto al Comune un accorato appello (allegato) al fine che riformuli, per un servizio più valido ed efficace, le direttive che presiedono al loro utilizzo, dopo le restrizioni adottate dopo il grave incidente dello scorso 31 gennaio.

Già il 14 maggio scorso, Lista per Ravenna aveva ricevuto, da un cittadino ravennate che si era identificato, il seguente messaggio: “Mi sono recato di recente al canile in qualità di visitatore e, scambiando qualche parola con i volontari, mi è stato fatto presente che a seguito del noto incidente (primo episodio in assoluto in cui un cane ha aggredito un ospite in visita), sono state adottate regole piuttosto limitanti ai danni dei cani. Infatti, se prima avevano la possibilità ogni pomeriggio di essere accompagnati dai volontari nell’area di sgambamento, momento di apprendimento, di svago e di socialità, con le nuove restrizioni ognuno finisce per perdere dai venti ai quaranta minuti al giorno di attività all’aperto che prima gli erano garantiti, cambiando così drasticamente le proprie abitudini. Questo trattamento è stato esteso in maniera indiscriminata anche ai cani assolutamente innocui, come quelli anziani o portatori di handicap”. Si chiedeva un nostro approfondimento, che infatti abbiamo compiuto.

In effetti, una delle nuove norme in vigore richiede che, durante le visite del pubblico, occasione fondamentale perché i cani ospitati possano essere adottati da una famiglia, tutti debbano restare chiusi nel proprio box, compresi quelli che, custoditi dai volontari, svolgono lo sgambamento a guinzaglio nel parco ENPA attiguo al canile. È inoltre vietato sgambare, in questo parco, più di un cane alla volta. Succede così che, dalle 14.00 alle 17.00 circa, orario di servizio dei volontari, possono uscire appena sei cani su trenta, anche se le uscite servono soprattutto per aiutarli ad acquisire o a non perdere la capacità di stare al guinzaglio, attitudine indispensabile per essere adottati. Finisce quindi che molti di loro, oltre ad essere chiusi nel canile, rimangono tutto il giorno inscatolati nel loro box. Va detto inoltre che, se il grave incidente è stato causato da un errore umano, è anche vero che tutte le aree della struttura sono sicure perché i cancelli sono chiusi e le recinzioni invalicabili.

È stato giusto e doveroso che, dopo l’incidente, l’Amministrazione comunale abbia assunto delle precauzioni perché non si corressero ulteriori rischi nel breve termine. La discussione successivamente avviata per aggiornare le norme che regolano l’accesso dei volontari ed esplicitarne meglio le funzioni e le modalità operative si è però protratta oltre misura. Lista per Ravenna aveva già consigliato che le associazioni animalistiche e gli stessi volontari fossero coinvolti, doverosamente, nel confronto. Ora è necessario che la Giunta comunale, consultando il gestore del canile (che gli è stato affidato, con nuovo bando di gara, a decorrere dal 1° aprile), interloquisca con chi è parte fondamentale volontaria di questo qualificato servizio posto a tutela degli animali.”