“Riporto il messaggio indirizzato il 5 novembre scorso a Start Romagna da suoi utenti residenti a Ravenna  in zona via Trieste:

Botta e (non) risposta con Start

“A seguito dell’alluvione di maggio 2023 sono state soppresse tutte le fermate bus esistenti in via Trieste dove passavano le linee 8, 70 e 80. La linea 8 non passa più da via Trieste ma da via delle Industrie; le linee 70 e 80 solo  da via Destra Canale Molinetto in direzione mare e da via Bellucci in direzione Ravenna. Nel nostro caso, per il centro o comunque per la zona stazione, resta soltanto la linea 1, da andate a prendere in via Gulli. Per Punta Marina e Marina di Ravenna, è obbligatorio rivolgersi alle fermate di via Canale Molinetto (andata) e via Bellucci (ritorno). Tutto questo comporta più strada da fare e una minore disponibilità di orari. Tenendo conto del disagio che si è venuto a creare, visto che il ponte sopra la Lama in via Trieste è stato declassato e inibito ai mezzi pesanti, anche se tuttavia ne continuano a passare abbastanza frequentemente, si chiede quantomeno il passaggio di pulmini in grado di sopperire al servizio bus”. Oltre al minore e peggiore servizio, c’è da sottolineare un incremento di prezzo dei biglietti che, in questo contesto, non ci sembra giustificato”.

La risposta del 7 novembre è stata: “Le comunichiamo che abbiamo provveduto ad inoltrare la sua segnalazione agli enti di competenza, al fine di poter verificare lo stato di ripristino delle deviazioni messe in atto a seguito dei danni causati dall’alluvione”.

Prezzi più cari, servizio peggiore

Da allora, non si è visto né mosso alcunché. Nel frattempo, diversi cittadini, anziani o con problemi di mobilità o genitori di bambini in tenera età, residenti nella vasta e popolosa parte del quartiere Darsena posta su via Trieste e sulle sue strade laterali, hanno sollevato e amplificato a Lista per Ravenna il problema. Lamentano che per molti di loro, invece che andare in via Bellucci e tornare, con un percorso disagevole, da via Destra Canale Molinetto, è più facile e veloce muoversi a piedi per andare alla stazione centrale di piazza Farini e da lì tornare a casa. Affermano di trovare incomprensibile che sia consentito impunemente a numerosi mezzi pesanti di attraversare il ponte di via Trieste sullo scolo Lama, vietato a loro come agli autobus pubblici. Aggiungo che il rincaro dei titoli di viaggio corrisponde, muovendosi dentro una sola zona urbana, al 14,3% per l’abbonamento mensile, al 16,7%  per il carnet da 10 corse e al 15,4% per una corsa (tra città e litorale le zone da pagare sono però due). Questo è particolarmente riprovevole, non solo perché i redditi familiari di chi (lodevolmente, se non per necessità) usa gli autobus pubblici per circolare molto spesso non sono aumentati o lo sono molto di meno, ma soprattutto perché ad un costo fortemente maggiore corrisponde un servizio decisamente peggiore.

Certo le tre linee che passano per via Trieste coprono, attraversando l’intera città, lunghi percorsi. La n. 8  unisce via Baiona-Cimitero con Borgo Montone passando per il centro città, viale Randi e l’Iper, la n. 70 Marina di Ravenna/traghetto e San  Michele, passando per Punta Marina Terme, il centro e  Fornace Zarattini; la n.80 Lido Adriano e l’Iper, passando per Punta Marina, il centro e viale Randi. La chiusura ai mezzi pesanti del ponte Lama su via Trieste giustificherebbe perciò di sopperire ai maggiori disagi dei cittadini che risiedono nel quartiere Darsena con un servizio di pulmini, come richiesto da loro, oppure in altro modo, conseguente alla verifica annunciata da Start Romagna con la risposta del 7 novembre finita nel dimenticatoio. Ed è comunque doveroso che il Comune contrasti con fermezza e continuità il passaggio dei mezzi pesanti sul ponte dello scolo Lama di via Trieste, vietato a loro – finché non sia ricostruito, a spese peraltro dello Stato – per ragioni di sicurezza e di salvaguardia del manufatto.

Risponda il sindaco

“Gli enti di competenza”, dietro cui si ripara Start, sono il Comune di Ravenna, che in parte ne è proprietario, e l’Agenzia Mobilità Romagna (AMR), organismo pubblico verso cui il Comune stesso  è  titolare delle funzioni di indirizzo e di  controllo sui servizi bus del proprio territorio. Di qui la presente interrogazione, con cui chiedo al sindaco se e come intende attivarsi e provvedere perché siano date risposte concrete a quanto sopra esposto.”

Alvaro Ancisi

(capogruppo di Lista per Ravenna)