“Oggi, 19 settembre, è stato riaperto al traffico il cavalca ferrovia di via Teodora che congiunge via Antica Popilia, parallela di via Sant’Alberto, da poco oltre l’acquedotto di Hera, con la rotonda Svezia, il viale Mattei e via dell’Agricoltura. Il 12 settembre scorso, tornando sul tema dei vari ponti sottoposti con sofferenza a lavori di restauro, avevamo scritto: “Raccogliamo inquietudini anche sul cavalca ferrovia di via Teodora, chiuso per lavori dall’11 luglio, ma ‘da eseguirsi entro il periodo estivò (scritto nel progetto esecutivo)”. In effetti, la chiusura del ponte non era stata accompagnata dalle dovute informazioni ed un certo allarme era stato sollevato da chi risiede nei paraggi, dopo aver letto in un cartello di cantiere, a fronte di lavori che parevano molto a rilento, che “l’ultimazione lavori” sarebbe avvenuta il 7 novembre 2023, 485 giorni dopo l’avvio.

È bastato un giorno perché la Giunta comunale annunciasse che il successivo 19 settembre – casualmente sei giorni prima delle elezioni politiche – sarebbe avvenuta la riapertura al traffico di questo ponte: ragioni ufficiali, accompagnate da un serie di spiegazioni mai date prima, sono state la riapertura delle scuole e “le criticità e i disagi che troppe deviazioni avrebbero comportato”. Tutto abbastanza vero o verosimile, comunque bene accetto. Ma la storia è per larga parte diversa e contraddittoria. La raccontiamo attingendo doverosamente al progetto esecutivo dell’opera, approvato dalla Giunta comunale il 21 dicembre 2021 (allegata la relazione tecnica generale), a cui il contratto d’appalto si conforma e i lavori devono attenersi

Punto fondamentale è l’oggetto: “Intervento di manutenzione straordinaria sui giunti cavalcavia via Cavina e via Teodorico”, costo complessivo 700.000 euro. In effetti i due ponti possono dirsi gemelli, avendo lo scopo di superare la ferrovia Ravenna-Castelbolognese sul fronte nord della città, rispettivamente sui lati ovest e est.  Scopo del progetto “eliminare lo stato di degrado in cui si trovano i giunti di dilatazione termica dei ponti sulle vie Cavina e Teodora. In particolare la presenza di avvallamenti nella pavimentazione stradale e lesioni dei massetti, ha generato l’ammaloramento dei giunti in gomma e in alcuni punti la rottura dei profilati metallici”. Da qui, “la sostituzione dei giunti ammalorati e la posa di nuovi massetti e strati d’usura in conglomerato bituminoso per ripristinare la complanarità della pavimentazione stradale”. Riguardo al cavalcavia di via Teodora, “in prossimità degli appoggi delle travi sulle 6 pile e sulle spalle, i 10 giunti in gomma  presentano l’ammaloramento dei profilati in gomma e in numerosi punti si osservano lesioni e distacco del tampone e dei massetti. […] In diversi punti la cordonata e le lastre risultano fessurate, sollevate e ammalorate”.

La durata “strana” di 485 giorni si spiega col fatto che “le lavorazioni verranno suddivise in due fasi di durata indicativa di 120 giorni l’una per ciascun cavalcavia, da eseguirsi durante il periodo estivo […]; intervallati da un periodo di sospensione contrattuale pari a indicativi 245 giorni”. In sostanza, 4 mesi estivi di lavoro (da giugno ad ottobre) due volte, con 8 mesi di intervallo (da novembre a maggio).
Il cronoprogramma dei lavori 
indicava per il primo anno (estate 2022) il ponte di via Cavina e per il secondo (estate 2023) quello di via Teodora.

Non è andata esattamente così, non tanto perché si è data la precedenza al ponte di via Teodora, quanto perché, anziché cominciare a giugno (ce n’era stato, sulla carta, il tempo, perché il progetto esecutivo era stato approvato in dicembre) per finire a settembre, il cantiere è stato aperto quasi a metà luglio. Il Comune riconosce implicitamente il disservizio nel comunicato del 13 settembre, dove preannuncia che “a partire da giugno 2023 è previsto l’inizio dei lavori sul ponte di via Cavina, per una durata di circa quattro mesi”. Si è trovata una soluzione non prevista nel progetto: “Allo stato attuale sono state eseguite le principali lavorazioni sulla carreggiata stradale, mentre le lavorazioni minori potranno essere ultimate con l’installazione del cantiere mobile a bordo strada e restringimento di corsia”. Fossero stati chiari fin dal principio, scusandosi per il ritardo nella consegna dei lavori e preavvisando quando e come il ponte fosse stato riaperto alla circolazione, non si sarebbero sollevate apprensioni, discussioni e dubbi. Adesso ciascuno, conosciuti esattamente i fatti, può valutarli liberamente, confidando tutti che andrà sicuramente meglio con il ponte di via Cavina.”