“Lunedì 8 giugno ha avuto fine la trentennale gestione del parcheggio Giustiniano affidata ai disabili della coop San Vitale. Quando, il 4 maggio, il Comune di Ravenna diffidò la cooperativa ad andarsene entro 10 giorni per lasciare il posto alla società Azimut, senza alcuna prospettiva di nuova occupazione per i dieci “ragazzi” che vi lavoravano, Lista per Ravenna si oppose all’operazione, dando al proprio appello questo titolo: “Il sindaco fermi lo sgombro del parcheggio Giustiniano. Ne discuta la riqualificazione con la San Vitale. Non lasci i ragazzi disabili senza lavoro”. Fermato lo sgombro, sono apparsi però irreversibili gli accordi che la Giunta De Pascale, all’oscuro della città e senza coinvolgere il Consiglio comunale, aveva di fatto stipulato con Azimut. Or ora abbiamo appreso che il Comune aveva fatto ad Azimut la proposta scritta di prendersi in carico il parcheggio Giustiniano già il 12 aprile 2017. Lista per Ravenna, pur continuando a sostenere che la San Vitale avrebbe potuto concorrere a realizzare essa stessa, in nome di un sistema di “smart parking” ispirato a contenuti sociali, la riqualificazione del parcheggio, ottenendone poi la gestione, ha allora formulato, il 26 maggio, le condizioni minime perché la San Vitale “restituisse” l’immobile al Comune. Il loro accoglimento ha in effetti consentito che ciò avvenisse martedì scorso, pur con gli sfollati in lacrime. Vediamo punto per punto l’esito delle nostre richieste” afferma Alvaro Ancisi, Capogruppo di Lista per Ravenna. 

  1. “Prima di sgombrare il parcheggio è indispensabile un accordo tra Comune, Azimut e San Vitale”: l’accordo trilaterale è stato in sostanza raggiunto, sottoscritto a verbale da Ravenna Holding, proprietaria del 60% di Azimut per la parte comunale, e dai soci del consorzio cooperativo Antares, parte privata dell’azienda per il restante 40%, di cui è componente anche la cooperativa San Vitale.
  2. “L’accordo dovrà estendersi anche alla sorte dei parcheggi della stazione ferroviaria e di via Bezzi, essendo entrambi nella medesima condizione di stallo del parcheggio Giustiniano”: il parcheggio di via Bezzi, coi tre ragazzi disabili che vi lavoravano, segue la sorte del Giustiniano; il parcheggio e deposito bagagli della stazione, con altri quattro disabili, resta alla San Vitale.
  3. “Si potrà dunque riservare un ruolo alla San Vitale entro Azimut, gestore di tutti gli altri parcheggi comunali, cosicché, nel complesso di questi servizi, siano mantenuti i posti di lavoro finora occupati da soggetti disabili, altrimenti molto difficilmente collocabili”: è l’impegno assunto esplicitamente tra le parti, che richiede, per ogni ricollocazione lavorativa dei “ragazzi” di entrambi i parcheggi, la condivisione della San Vitale, a garanzia di un impiego loro confacente e dei necessari percorsi di apprendimento e formazione. Lista per Ravenna seguirà passo per passo ciascun singolo progetto. .

Non è stato per niente facile, data la piega iniziale. La presidente della San Vitale ha lottato con le unghie e col cuore, e qualcosa di più. I suoi “ragazzi” sarebbero rimasti senza retribuzione dal 9 giugno fino alla firma dei loro nuovi contratti, se non avesse ceduto loro il cumulo delle sue ferie non godute. Azimut ha fornito un supporto sapiente alla definizione tecnica del quadro risolutivo, fatto proprio dall’amministrazione comunale” spiega Ancisi. 

“Il chiavistello consiste nell’ “invenzione” di aggiungere al contratto storicamente in essere tra il Comune ed Azimut la fornitura, presso il parcheggio Giustiniano, di un inedito servizio di “assistenza all’utenza, sorveglianza diretta nell’area, attività di controllo della sosta nell’area”, che la parte privata di Azimut affiderà ad operatori di una propria cooperativa sociale, qual è la San Vitale. A loro il Comune riconoscerà, “a seguito di apposito corso, il decreto di ausiliario del traffico”. Al netto di due pensionamenti agevolati e di un nuovo posto di lavoro presso la gestione cimiteriale di Azimut, questo è lo sbocco in cui confluiranno gli ex posti di lavoro per disabili sia del “vecchio” parcheggio Giustiniano, sia di quello di via Bezzi” prosegue Ancisi. 

“Questo è il tassello di umanità che l’intera città, sollevandosi, ha imposto al Comune entro una deriva volta a robotizzare interamente il sempre più eclatante e lucroso affare dei parcheggi comunali a pagamento. De Pascale ha però deciso che se ne faranno carico i cittadini. Al corrispettivo ordinario, pari a 45.602 euro l’anno, pagati dal Comune ad Azimut per la gestione automatizzata dei 240 posti auto del Giustiniano, detratti dalle tariffe versate nelle casse comunali, verrà aggiunto il corrispettivo del nuovo servizio “sociale”, pari a 47.000 euro, sottratto al bilancio generale del Comune: dunque pagato da tutti i contribuenti, anche da quelli che girano solo a piedi o su due ruote” conclude Alvaro Ancisi.