“Il 10 dicembre scorso ho chiesto al sindaco, con un question time, perché gli avvisi di pagamento della TARI trasmessi da HERA ai contribuenti del Comune di Ravenna in questo mese di dicembre elenchino una lunga serie di modalità di pagamento che applicano una commissione aggiuntiva, finanche di 3 euro, a carico del contribuente, e non il modello F24 – di cui fino a prima HERA trasmetteva il modulo compilato – che consente a tutti di pagare facilmente e ovunque la TARI senza gabelle ulteriori” dichiara Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna. 

“Omissione inspiegabile in un’amministrazione comunale, perché l’F24 è usato in Italia per il pagamento di gran parte di imposte e tasse, non richiedendo nemmeno la capacità e la possibilità di utilizzare mezzi informatici. Ma anche perché, in tal modo, i contribuenti con crediti di imposta possono compensarli con l’importo della Tari, evitando un nuovo esborso.

  1. Il 16 dicembre mi ha risposto l’assessore all’Ambiente, riconoscendo che, nonostante Hera invii soltanto il bollettino precompilato per il pagamento Pago PA, la TARI può essere pagata anche col modello F24. Perché allora non è stato scritto nell’avviso? Perché non si è voluto aiutare i contribuenti, specie se poco esperti in burocrazia o non digitalizzati, fornendo loro anche il modulo compilato dell’F24?
  2. La domanda resta colpevolmente in sospeso. Non basta infatti che ciò sia stato “indicato nel sito web di Hera dedicato al Comune di Ravenna con le istruzioni per la compilazione autonoma del modello alla “sezione Ambiente/TARI/Pagamento”, consultabile al seguente link: https://www.gruppohera.it/clienti/casa/casa_servizio_ambiente/casa_ambiente_tari/casa_ambiente_tari_pagamenti/3251.html. Questo significa, anche per i contribuenti più tecnologici, cercare un ago nel pagliaio.
  3. Andando a pallino sul sito di Hera, si conosce dunque dall’assessore, grazie a Lista per Ravenna, come il pagamento della TARI possa “avvenire anche utilizzando un modello F24”, che il contribuente “dovrà compilare autonomamente avendo cura di indicare nella casella “identificativo operazione” il codice avviso di 18 cifre riportato nel bollettino Pago PA allegato all’avviso di pagamento”. Come fare il giro dell’oca, ma con qualche ostacolo in più. In passato era infatti necessario scrivere il codice tributo 3944, del quale adesso non si fa menzione, ingenerando il dubbio che sia possibile pagare un F24 senza citarlo. Ora c’è invece da mettere il codice del bollettino Pago PA, che prima non era necessario, potendo facilmente indurre in errore. Si spera almeno, in questa fase di transizione, che, pagando la TARI con l’F24 nella vecchia maniera, non si finisca tra i morosi.
  4. Preso clamorosamente in fallo, “il Comune di Ravenna – ha scritto l’assessore a Lista per Ravenna – ha già concordato con Hera l’inserimento dell’informazione negli avvisi della rata TARI 2021”. Dunque avrebbe potuto farlo già prima con la  rata unica del dicembre 2020, avendo modificato il testo standard del messaggio per illustrare le nuove modalità di pagamento della tassa”. 

“Abbiamo ottenuto chiarezza, ma non cantiamo vittoria. Essendoci tempo, causa il covid, per pagare la rata unica 2020 fino al 31 marzo 2020, proporrò al Consiglio comunale, nella prossima seduta di martedì 22 dicembre, un ordine del giorno affinché:

  1. a tutti i contribuenti TARI del Comune di Ravenna sia inviato un secondo avviso per il pagamento della TARI 2020, valido per chi nel frattempo non vi avesse provveduto, che integri il precedente informando della possibilità di utilizzare anche l’F24, allegando allo scopo, come sempre in passato, il modulo già compilato;
  2. altrettanto sia fatto per il futuro, fino a che non disponga diversamente la legge” spiega Ancisi. 

“Penso che i contribuenti non debbano essere trattati come vacche da mungere. Per la TARI, che vuol dire Tassa Rifiuti, paghiamo al Comune, per il 2020, 28 milioni e 368 mila euro, di cui 741 mila euro per il servizio di riscossione. Ci potranno almeno informare come si deve” conclude Alvaro Ancisi.