L’Arci non dimentica le vittime e gli ‘angeli del fango’ dell’alluvione in Romagna. “Nei prossimi mesi celebreremo iniziative nelle zone dell’alluvione, proprio per riconoscere il lavoro dei tanti volontari” e chiedere attenzione alle istituzioni: “Il 26 ottobre abbiamo in programma un aperitivo-concerto a Castelbolognese, aperto a tutto il paese e non solo. Saranno con noi alcuni amici francesi che ci hanno sostenuto in quei giorni”, a conferma della rete ‘internazionale’ che caratterizza l’associazione. Lo annuncia Massimo Maisto, presidente regionale Arci, facendo il punto in un’intervista alla Dire sui danni della calamità di fine primavera, nei locali dell’associazione, ma soprattutto sulla ‘alleanza sociale’ che ne è scaturita.
Maisto cita anzitutto il caso del circolo Arci di Fusignano, sempre nel ravennate ma in una zona non alluvionata, sorto in una ex casa del popolo e gestito da giovani volontari: “Ha accolto diverse persone sfollate e anziani, oltre ad una classe di giovani inglesi in visita in quei giorni nel territorio. Gli anziani, in particolare, alla fine erano persino dispiaciuti di tornare a casa, dopo aver socializzato e fatto amicizia con tante persone nuove. Si tratta di piccoli-grandi segnali, molto significativi per noi”.
Continua il presidente di Arci Emilia-Romagna in una intervista alla ‘Dire’: “Sono molto orgoglioso di come l’Arci, i suoi circoli e i suoi volontari hanno reagito di fronte all’alluvione. La prima cosa è stata quella di mettersi a disposizione, insieme a tante altre associazioni, per la propria comunità. La stragrande maggioranza dei nostri spazi non ha subito danni e ha ospitato così, a dormire o a mangiare, le persone che sono venute ad aiutarci a spalare il fango. I nostri circoli hanno organizzato anche lo stesso lavoro di spalatura, nei primi giorni dell’emergenza, cercando di dare un’armonia al lavoro dei volontari d’intesa con la Protezione civile”.
Aggiorna comunque il quadro dei disagi Maisto: “Abbiamo tre circoli, in particolare, che hanno subito danni: uno a Castelbolognese, in provincia di Ravenna, che risulta quello più colpito, uno a Forlì e uno a Cesena. Si tratta di locali comunque riaperti e intanto come associazione abbiamo raccolto fondi, per aiutarli, in attesa dei ristori che tutti aspettano. L’importante è continuare ad aiutare persone e famiglie, in ogni caso: pensiamo agli anziani che hanno perso tutto in casa, ad esempio, ma cui nessuno concede più prestiti. In questi mesi abbiamo ricevuto tanta solidarietà internazionale e ci hanno aiutato anche gli amici francesi di Soccorso Popolare, ad esempio, che si occupano di ‘aiutare chi aiuta’…”. (Agenzia Dire)