Nella seduta di ieri del Consiglio comunale, il Pd ha respinto l’ordine del giorno della lista civica La Pigna, depositato ben 8 mesi prima, per l’applicazione anche a Ravenna del Patto sottoscritto dall’allora Ministro Minniti nel 2017 e le principali associazioni islamiche in Italia.

Nel 2013, grazie al Pd, é stata inaugurata a Ravenna la seconda Moschea più grande d’Italia, dopo quella di Roma.

É assodato, inoltre, che dalla nostra città sia partito il maggior numero di combattenti islamici diretto in Siria, cioè terroristi.

Il nostro ordine del giorno chiedeva, semplicemente, al Sindaco di Ravenna, il cervese Michele de Pascale, di sottoscrivere, a sua volta, un protocollo d’intesa con l’associazione di Centro di cultura e studi islamici della Romagna che gestisce la Moschea, e la Prefettura, affinché vengano resi noti donatori e relativi importi passati, presenti e futuri, nonché nominativi e residenze degli imam e la sicurezza che i sermoni vengano effettuati nella sola lingua italiana.

Tutti obblighi che anche l’Associazione di Ravenna si é impegnata a rispettare attraverso la firma del Patto con l’ex Ministro Minniti della sua rappresentanza nazionale, l’UCOII.

Il Pd, ben conscio che buona parte di queste donazioni provengono dalla Quatar Charity Foundation, soggetto riconosciuto a livello mondiale come vicino all’organizzazione islamica di matrice terroristica dei Fratelli Musulmani, non vuole fare chiarezza.

É così, il Pd, presenta in corso di seduta, un altro ordine del giorno, alternativo al nostro, nel quale in modo generico e pressapochista proprio di questa maggioranza, chiede di iniziare ad applicare il Patto Ministeriale senza specificare con chi si dovrebbe impegnare il nostro Comune.

Un ordine del giorno strumentale, che non dice e non impegna il Sindaco su nulla ma che abbiamo provocatoriamente votato, assieme alla Lega Nord, al Gruppo Misto e a Lista per Ravenna per poter poi verificare come il Pd concretizzerà il proprio impegno.

Noi de La Pigna non ci fermeremo certo qui per affermare la trasparenza dei donatori e delle donazioni che sostengono la Moschea di Ravenna. Dato che i cittadini italiani sono assoggettati ai controlli del Fisco, riteniamo sia un obbligo accertare anche le fonti di sostentamento delle Associazioni islamiche.

Siamo convinti che la chiarezza sia l’unica strada percorribile per una convivenza reale e pacifica, rispetto alla quale nessuno si deve sottrarre.