Nel silenzio più assoluto il Sindaco de Pascale continua imperterrito a depauperare Ravenna dalla gestione dei servizi strategici. Oggi tocca all’Asp Ravenna-Cervia-Russi.

Nonostante il nostro Comune vanti la quota maggioritaria dell’Azienda Servizi alla Persona (Asp appunto), il Sindaco de Pascale, in occasione dell’assemblea dell’Azienda tenutasi lo scorso 28 agosto, ha proposto che la gestione fosse affidata unicamente al Sindaco di Russi, Sergio Retini. Fino ad oggi, l’Asp era gestita da un Consiglio di Amministrazione presieduto dall’ex Assessore ravennate Susanna Tassinari.

Inoltre, dal verbale della sopra citata assemblea che ha eletto Sergio Retini , si apprende che il nuovo statuto dell’Asp sia attualmente al vaglio della Regione Emilia-Romagna.

A questo si somma la notizia contenuta nella relazione del Consiglio di Amministrazione dell’Asp sul Bilancio 2017 secondo la quale il progetto di fusione tra Asp Ravenna-Cervia-Russi e Asp Bassa Romagna é bloccato in attesa di ulteriori approfondimenti.

Sia il nuovo Statuto che il progetto di fusione con l’Asp Bassa Romagna sono stati portati avanti senza il benché minimo coinvolgimento del Consiglio comunale di Ravenna.

Un progetto che ha visto la costituzione di un’unità per la quale de Pascale ha affidato il coordinamento al Direttore dell’Asp Bassa Romagna.

Non solo ma anche la gestione associata dei servizi sociali con i Comuni di Cervia e Russi e’ affidata a Daniela Poggiali , dirigente in comando e distacco per gestione associata proveniente dal Comune di Cervia. Già Cervia la città del Sindaco de Pascale .

Il quadro che si evince é decisamente preoccupante per la nostra città che nonostante detenga, come detto, la quota maggioritaria in Asp, non ha più voce in capitolo né nella gestione dei servizi sociali – affidata alla cervese Daniela Poggiali – né in quella d’Azienda affidata appunto a Retini.

A quanto pare, de Pascale continua ad impoverire i servizi Ravennati per garantirsi un futuro da parlamentare dato che quello da Sindaco si avvicina inesorabilmente alla fine.