La Regione in questi giorni sta mettendo a punto i test sierologici per gli studenti da 0 a 18 anni e per i loro familiari e il punto nevralgico dell’iniziativa saranno le Farmacie convenzionate.

La UIL, pur apprezzando l’iniziativa della regione che può essere un valido strumento per “tracciare” l’evoluzione dei contagi da COVID-19 ed individuare eventuali “asintomatici”, si chiede se le farmacie siano il luogo migliore deputato per svolgere questa attività.

“In questo momento l’accesso ai punti salute del territorio è fortemente limitato dalle procedure per il contenimento della diffusione del Virus e la rete delle Farmacie, pubbliche e private, rischia di non essere in grado di accogliere la mole degli interessati; seppur volontario essendo il test gratuito è prevedibile che ci saranno migliaia di accessi, posto che è comunque interesse collettivo la maggiore adesione possibile allo screening che oggi rappresenta l’arma migliore per il contenimento dei contagi .

In ultimo, ma non per importanza, non ci risulta che tra le “mansioni” che il farmacista può svolgere ci sia quella di “pungere” il dito di chicchessia.

Tale facoltà è riservata solamente a medici/infermieri e non ai farmacisti.

Quindi in realtà per rispettare le regole dovrebbe trattarsi di una “AUTO ANALISI” nella quale lo studente da 0 a 18 anni si effettua da solo il mini prelievo.

Siamo sicuri veramente che questa sarà la realtà ?  E quali dispositivi di sicurezza verranno messi a disposizione dei farmacisti ? Quante farmacie avranno i locali idonei come dimensioni e ricambio d’aria per svolgere tale attività ?

Forse si potevano trovare ulteriori alternative più praticabili per diluire uno screening di massa così rilevante senza forzare le “regole” professionali dei farmacisti, indirizzando l’iniziativa verso un maggior coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale, della Cooperazione Sociale e del volontariato individuando spazi adeguati al fine di evitare assembramenti”.