I tecnici di Arpae Emilia-Romagna sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un ingente sversamento di digestato (materiale di origine organica utilizzato come fertilizzante in agricoltura), originatosi nell’entroterra ravennate, che ha raggiunto il mare attraverso il torrente Bevano.

Lo sversamento è avvenuto in un’azienda che gestisce due impianti di digestione anaerobica a San Pietro in Campiano (nel comune di Ravenna). Il digestato si è riversato nel canale Erbosa e da qui nel canale Acquara Alta, che alimenta un reticolo di altri canali e confluisce poi nel torrente Bevano, causando una colorazione scura e cattivi odori. Il materiale immesso nei corsi d’acqua ha causato anche una consistente moria di pesci, anche di grosse dimensioni (carpe, anguille, cefali, passere ecc.) lungo tutta l’asta del Bevano.

Il digestato è arrivato al mare Adriatico, ma la scarsità di acqua proveniente dai canali e dal torrente da un lato e la risalita della marea dall’altro (oltre alla conformazione del Bevano, che in quell’area ha una serie di anse), di fatto determinano una difficile dispersione del digestato in mare. È difficile al momento ipotizzare i tempi di risoluzione del problema ambientale.

La zona della foce del Bevano, ricordiamo, è un’area protetta (Sito di importanza comunitaria-Zona di protezione speciale, SIC-ZPS).

Sui luoghi interessati dallo sversamento sono intervenuti anche i Carabinieri Forestali, il Servizio di Area Romagna e i Consorzi di bonifica del territorio.

Arpae ha effettuato campionamenti di acque superficiali in diversi punti, nel canale Acquara Alta, nel Bevano e anche in mare. I risultati delle analisi non sono ancora disponibili, ma è presumibile un’elevata concentrazione di ammoniaca.

Del caso sono stati informati gli organi competenti.