Non è trascorso nemmeno un anno da quando la cooperativa ha annunciato il socio numero 400, ed oggi, a quattro anni dalla sua fondazione, lo Spazio-Mercato cooperativo di via Cesari 73 a Ravenna, celebra il cinquecentesimo cooperatore. “Un traguardo importante, non solo dal punto di vista simbolico” afferma Fulvio Capacci, presidente di Stadera da maggio scorso: “Significa soprattutto che un modello di consumo alternativo è possibile, e che la nostra esperienza non solo ha attecchito, ma può svilupparsi e crescere ancora”.

“In una città presa d’assalto dalla grande distribuzione, in una Pianura Padana dove l’agroindustria e gli allevamenti intensivi minano gli ecosistemi e la salute di animali e persone, noi siamo dalla parte di quei cittadini e di quei produttori che credono in un futuro diverso, fatto di sostenibilità, di mutualità, di un nuovo patto fra le comunità e l’ambiente in cui vivono” continua: “Siamo diversi ma non siamo radicali: al nostro interno convivono anime differenti, tutte concordi sul fatto che non si possa demandare il cambiamento ai grandi interessi economici, il cambiamento deve prendere impulso da noi”.

Stadera infatti, oltre ad essere un vero e proprio negozio per la propria spesa quotidiana – tra cui uno dei fiori all’occhiello è il reparto sfuso, che conta 100 prodotti, tra alimentare e detersivi alla spina – è un laboratorio di idee: “Pochi giorni fa, ad esempio, abbiamo promosso un incontro informativo sull’utilizzo dei pannolini lavabili, enormemente meno impattanti di quelli usa-e-getta” dice Cristina Cilia, organizzatrice dell’appuntamento e componente del coordinamento della cooperativa: “Le socie ed i soci stessi hanno dato vita ad esperienze di partecipazione: di recente la Brigata Stadera, nata con l’alluvione proprio in solidarietà dei cittadini colpiti, ha deciso di proseguire l’attività e di formarsi in pianta stabile per offrire assistenza alle persone colpite dai disastri naturali, ai quali l’attività clima-alterante umana sta dando un contributo nell’intensificazione”.

“Il punto vendita è sempre più frequentato” concludono soddisfatti Andrea Mignozzi e Silvia Pressello, referenti del negozio: “Non dimentichiamo infatti che questo modello, che consente di proporre prodotti sostenibili e di qualità a prezzi competitivi, è possibile grazie al contributo volontario dei soci, sia in attività pratiche in negozio, che in attività organizzative e progettuali. Stiamo inoltre terminando lo sviluppo di una piattaforma online che permetterà anche a chi non risiede in città e non riesce a frequentare il negozio di riunirsi in gruppi coordinati e ricevere periodicamente la propria spesa sostenibile, creando una rete di acquisti collettivi”.

L’adesione alla cooperativa prevede una quota minima, da versarsi una sola volta, di 25 euro, che consente di accedere al negozio, ed è altresì possibile effettuare una spesa di prova senza impegno.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito: www.staderacoop.it o recarsi direttamente al negozio.