“Anzitutto desidero esprimere un ringraziamento al personale degli Uffici comunali per la loro efficienza e disponibilità e ai componenti dei seggi elettorali per il tempo messo a disposizione in forma gratuita nella giornata di domenica 3 aprile. Non in secondo piano seguono i miei sentimenti di sincera gratitudine a tutti i candidati di “Cambiamo il Comune”, e in particolare ad Alvaro Ancisi vero ‘deus ex machina’ dell’organizzazione.

Soprattutto grazie alle amiche e  agli amici elettori che con i loro 138  voti hanno favorito il mio ingresso nel Consiglio territoriale 2 di Ravenna Sud. Parlo nella mia veste di trombato nelle precedenti elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale, ben consapevole che la  presente elezione mi porta ad essere un po’ come “ il prete di San Zalambano che da parroco passò cappellano”!

Tuttavia quello che più interessa a me personalmente, – proprio perché da sempre rappresenta il mio modo di ragionare e di agire, – è di poter svolgere una funzione di servizio reale prescindendo dal tipo di livello istituzionale, che, nella fattispecie, da un lato è molto basso, senza poteri e quasi ininfluente, dall’altro, però, rappresenta l’anello più vicino ai cittadini e al territorio. D’altra parte vale la pena di ricordare come il legislatore abbia voluto semplificare l’architettura istituzionale sopprimendo le Circoscrizioni con il precipuo scopo di contenere la spesa pubblica. Il tutto con un risultato deludente di eliminare gli organismi decentrati il cui costo rappresentava la vera goccia nell’oceano, quando, poi, con la medesima coerenza….lo stesso legislatore con una legge successiva la 234/2021 ha aumentato le indennità di carica per i sindaci e i compensi per gli assessori.  Tornando ai Consigli territoriali mi rendo conto, tra l’altro, che l’Amministrazione comunale di Ravenna non abbia inteso creare un doppione delle vecchie Circoscrizioni soppresse, ma piuttosto un organismo di partecipazione più snello.

Tanto snello, però,  da limitare sensibilmente  i poteri e le funzioni  escludendo tali consigli da una serie di  competenze che si sarebbero certamente  rivelate funzionali, coerenti e opportunamente integrate con l’attività dell’ Amministrazione comunale.

Si tratta, dunque,  di un organismo di partecipazione composto di consiglieri che non costeranno nulla alle casse degli enti pubblici, ma presteranno la loro attività gratuita con impegno,  responsabilità e spiccato senso civico, così come avviene, peraltro, da parte dei numerosissimi cittadini che compongono il variegato e prezioso  mondo del Volontariato. Occorre dunque prendere atto che il ‘contenitore’ esiste, ma è essenziale che ciascun eletto contribuisca responsabilmente a riempire tale contenitore di contenuti,  di stimoli e di critiche costruttive in un quadro di confronto dialettico e democratico. Ma come in tutti i matrimoni, occorre condivisione anche dall’altra parte, ossia il Comune, in modo da  valorizzare e riconoscere appieno la funzione di tali Consigli territoriali.  In caso contrario, si tratterebbe dell’ennesimo matrimonio non riuscito!”

Gianfranco Spadoni, consigliere territoriale Area 2 sud