“È situazione di crisi idrica profonda in Emilia-Romagna”, dove le portate dei fiumi continuano a scendere (Reno con 0,1 metri cubi al secondo, Enza 1,1 metri cubi al secondo che segnano il minimo storico) e “l’80% della regione pare destinato ad entrare in zona rossa entro un paio di settimane (accadde già nel 1990)”.

Lo sottolinea l’Osservatorio Anbi.

Situazione di deficit costante per i fiumi veneti con l’unica eccezione del Piave; sono al minimo le altezze idrometriche di Adige (dal 2014) e Livenza (dal 2017). In Friuli, inoltre, sono stati necessari rilasci dal bacino dell’Ambiesta per rimpinguare il fiume Tagliamento, mentre il razionamento irriguo è in atto in alcune zone centrali a causa delle falde troppo basse.

In Piemonte le piogge sono state a ‘macchia di leopardo’: più abbondanti sul bacino del fiume Sesia, meno intense su quello del Tanaro. I flussi in alveo sono in leggera in crescita, ma non permettono ai fiumi della regione di uscire dallo stato di estrema crisi: Maira, Ellero, Orba e Bormida hanno portate quasi azzerate. In Lombardia continuano a calare, restando deficitarie, le portate dei fiumi Brembo ed Adda, al minimo in anni recenti (162 mc/sec); le riserve idriche segnano -62,7% rispetto alla media storica e -66,54% sull’anno scorso.