La maggioranza a guida Pd ha bocciato l’ordine del giorno presentato dai consiglieri delle Lega, Gianfilippo Rolando e Learco Tavoni, e sostenuto dal capogruppo della lista civica La Pigna Veronica Verlicchi.

L’ordine del giorno chiedeva al Sindaco de Pascale di vietare, tramite ordinanza specifica, su tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico l’uso di abbigliamento che possa impedire o rendere difficoltosa la visibilità del voto della persona attraverso l’uso di caschi o di copricapo quali burqa e niqab. Si tratta di una bocciatura inaudita che da una parte non migliora certo la sicurezza dei cittadini e dall’altra consente la perpetrazione di un sopruso sulle donne islamiche che vengono costrette ad indossare i diversi copricapi.

Riteniamo, infatti, che debba essere applicato e rispettato la normativa nazionale in materia di sicurezza ed in particolare l’art. 5 della legge 152/1975. Col fenomeno dell’immigrazione islamica si sono verificati e sono in aumento i casi di donne che passeggiano indossano il burqa o il niqab.

Questo fatto testimonia uno sviluppo del fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo islamico a Ravenna.   Tutto questo cresce e si radica nel territorio ravennate che ospita la seconda Moschea piu grande d’Italia e che ha il triste primato di  Foreign fighters partiti per combattere con l’Isis in Siria e Iraq.

Si tratta di una situazione preoccupante a cui il Sindaco de Pascale e il Pd non desiderano porre rimedio.

Diversi Comuni, anche di centro sinistra, hanno emesso ordinanze per il divieto dell’utilizzo di copricapi che impediscono la visibilità e il riconoscimento del volto.

Se la copertura del volto lo fa un ravennate italiano, viene sanzionato con una multa e denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Se  la copertura  del volto viene adottata da un soggetto islamico, per il Comune di Ravenna e il Sindaco va bene.

Per de Pascale, evidentemente la legge non é uguale per tutti.

Nelle prossime settimane attiveremo  nuove iniziative affinché a Ravenna  venga rispettata la legge vigente e  quindi sanzionato chi in pubblico indossa copricapo per impedire il riconoscimento del volto.