“Ci fa piacere che la Giunta di Lugo ha scoperto con trent’anni di ritardo che le aree pedonali o ztl, in Italia le prime aree sono state fatte nel 1992, se non le sorvegli non serve a niente. Quindi avendo scoperto questa cosa non si sono accontentati di porre rimedio dopo un ritardo abissale, no hanno deciso di festeggiare e farlo sapere a tutti che alla fine anche loro, con molta fatica, ci sono arrivati e così il 1° ottobre si fa festa come annuncia entusiasta l’assessora Valmori.

È la festa del “Da oggi in poi si faranno le multe” ma con il suono incessante dell’orchestra del Titanic non si sentiranno le domande del cittadino comune che si chiederà: “Come mai in tanti anni non avete punito i trasgressori?” Eppure vigili e polizia passano sempre nell’area pedonale, ma non bisogna rovinare la festa con domande logiche, e poi ballando non ti accorgi dell’inclinazione della nave e così una tragedia puoi scambiarla in opportunità “Wow! Faremo il bagno!”

In sostanza si fa festa sull’ovvio cioè la zona pedonale già esistente diventa la zona pedonale ma con le telecamere, questo è! niente di più, viene sparato con pomposità come se il 1° ottobre dovesse succedere qualcosa che stravolga la vita umana. Ovviamente in tutte queste feste e post social super gonfi si sono dimenticati di avvisare i cittadini delle nuove regole, sul sito del comune di Lugo ancora stamattina 30 settembre 2022 non ci sono, la pagina sulla Ztl è aggiornata al 2011 (vedi foto ndr).

Eppure questa Giunta lo sa da anni che la Ztl a Lugo si doveva chiudere al traffico esterno e non ha fatto nulla per preparare un regolamento, come al solito lo si fa all’ultimo secondo. La legge che regola le Ztl è del 1992, quella che regola le chiusure dei centri storici per le città dai 30.000 abitanti in su (quindi di Lugo) è del 2010, l’ultimo aggiornamento del Piano dell’Aria Regionale è del 2020. La Giunta non ha fatto altro che procrastinare fino all’ultimo possibile una cosa che doveva fare anni fa, consentendo a chiunque di entrare con le auto in mezzo alla gente, cose che ormai nel resto d’Italia non si vede più da decenni.

La lezione del fallimento della Fiera Biennale non è servita a nulla, la comunicazione è importante ma se la gonfi come la rana di Fedro, e quindi la Fiera di Lugo la fai passare come quella Universale di Parigi, poi le persone arrivano e vedono che è la Fiera della Casa fatta male, la rana ti scoppia in faccia e la delusione e doppia. L’ossessione dei piccoli di giocare a fare i grandi nuoce molto e il risultato è che i cittadini si sentono presi in giro, dato che devono assistere a post social dove con la stessa pomposità della Fiera si comunica di aver pulito i marciapiedi dalle erbacce. Il minimo della civiltà spacciato per grande politica, la rana che si crede bue, o a chi preferisce le feste l’orchestra che continua a suonare.”