“Ieri sera «il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato all’unanimità (un astenuto) il progetto per il rigassificatore galleggiante». Questo il riassunto del Sindaco di un Consiglio andato avanti fin dopo le 21 e che ha rinviato alla prossima seduta il completamento dei punti all’ordine del giorno. Quel che conta, però, per il Sindaco, è aver approvato senza nessuna opposizione da parte dei consiglieri la delibera sulla realizzazione del rigassificatore davanti alle spiagge di Marina e Punta, con annessi 45 chilometri di gasdotti, stazione a terra ed espropri conseguenti: «Ringrazio la maggioranza che, seppur in un pluralismo di posizioni, ha votato compatta e anche le minoranze che hanno sostenuto il progetto». 23 voti a favore su 24 presenti al momento del voto con la sola astensione di Ancisi (che comunque ha votato a favore dell’immediata eseguibilità).
Ieri come Ravenna in Comune avevamo ricordato che «L’Amministrazione Comunale aveva già bocciato nel 2008 la proposta di realizzare un rigassificatore e nessun partito ha chiesto un mandato agli elettori alle scorse elezioni comunali per ribaltare questa decisione. Anzi, molti partiti hanno messo la transizione all’energie rinnovabili come obiettivo di programma, sul quale hanno chiesto il voto agli elettori». Tra questi possiamo sicuramente collocare la lista Ravenna Coraggiosa e i 5Stelle. Così concludevamo: «Ravenna in Comune aspetta il voto di oggi pomeriggio per trarre le conclusioni sul rispetto che i partiti avranno dimostrato nei confronti della cittadinanza che ha dato loro fiducia. Preme ricordare che la responsabilità di recuperare al voto quel 30 per cento del corpo elettorale che vi ha rinunciato il 25 settembre scorso ricade su di loro. Chi preferirà chinare il capo agli interessi economici di pochi, fregandosene del futuro della collettività, avrà dato un ulteriore contributo alla perdita di credibilità della nostra democrazia».
Abbiamo visto com’è andata e siamo in grado di confermare il giudizio che, anticipatamente, avevamo avanzato. Abbiamo sempre ritenuto importante non rinunciare al dialogo e al dibattito, ma quello a cui abbiamo assistito altro non è stato che un lunghissimo e patetico tentativo di esprimere differenze che, in realtà, non ci sono: maggioranza e minoranza in Consiglio sono tutt’uno. Tirare in lungo quel blablabla denunciato da Greta Thunberg non cambia la sostanza. Dei distinguo parolai che al dunque si accodano ai voleri della potente lobby estrattivista non ci interessa molto. Possono raccontare quello che credono i coraggiosi e i pentastellati ma abbiamo visto da che parte stanno nei fatti. La collettività che dissente, perché vorrebbe praticare veramente la transizione alle rinnovabili e non solo continuare a parlarne, è priva di rappresentanza in questa consigliatura. Ravenna in Comune continuerà a darle voce come ha sempre fatto fino ad oggi.”