“Il 20 luglio scorso il vicesindaco ha rilasciato una serie di dichiarazioni meritevoli, al minimo, di una smentita da parte dello stesso Fusignani o di una presa di distanza da parte del Sindaco. In un mondo normale ci si sarebbe aspettato che dall’interno della maggioranza si esprimessero parole di condanna. Abbiamo lasciato ampio tempo perché ciò intervenisse, anche in considerazione dei riflessi rallentati dalla politica per la stagione estiva, ma l’autocensura, la disattenzione o l’assuefazione verso certo tipo di esternazioni hanno nullificato qualunque voce contraria, caso mai ci fosse stata, dentro il centrosinistra. Eppure, a parole, si tratta delle forze politiche che, nel gioco delle parti, giudicano dall’alto in basso il centrodestra pontificando in tema di migrazioni, stranieri, mancata accoglienza e simili.

Riportiamo alla memoria, molto brevemente, i fatti. Il comitato Nuova Isola San Giovanni ha inviato una lettera indirizzata alle Istituzioni in senso ampio: al Sindaco e al vicesindaco, gran parte della Giunta e del Consiglio Comunale, come anche alla dirigente del Liceo Classico e alla soprintendente e al vescovo, per dare un’idea dell’ampiezza e della diversità dei soggetti a cui è stata inviata. Ovviamente, per evitare che rimanesse lettera morta, è stata trasmessa anche alla stampa che l’ha doverosamente resa pubblica. Nella lettera si tornano a segnalare una lunga serie di problematiche che martoriano il quartiere: dalle manutenzioni ai servizi, dall’igiene al traffico, ecc. Fusignani ha ritenuto di replicare con una intervista a una testata online locale dove, invece di recepire le indicazioni/pressanti richieste dei residenti, si è lasciato andare ad una serie di critiche nei loro confronti. Addirittura denunciandone i, per lui, “chiari intenti politici”.  Per altro incentrando le sue affermazioni su aspetti del tutti marginali nella lettera dei residenti ma di evidente sensibilità per il vicesindaco. Non ha mancato di farglielo notare lo stesso comitato quando, a sua volta, si è visto costretto ad una replica:

«Leggiamo con stupore l’intervista da lei rilasciata, con notevole arroganza e spocchiosità, alla testata in oggetto e in risposta alla nostra del 19 c.m. Ci perdoni, non ne capiamo assolutamente il senso. Abbiamo infatti toccato tanti punti, dal traffico, all’asfalto, al sottopasso, agli alberi, alla scala di San Giovanni Evangelista… non c’è un solo accenno alla sicurezza sulla quale invece lei batte e ribatte! […] I “chiari intenti politici” li vede solo lei, che è un politico, appunto, e vede le cose da un punto di vista solo politico, quindi fuorviante».

Concludono, in buona sostanza, accusandolo di dire solo spiacevolezze e falsità oltre che di mancare di rispetto verso la cittadinanza che ha chiesto attenzione e soluzione ai problemi denunciati. Ciò detto, il punto su cui intendiamo soffermarci dell’intervista rilasciata da Fusignani riguarda la sua affermazione, preceduta da un classico «Non sto facendo un discorso razzista», «che gli extracomunitari in zona sono una conseguenza anche delle scelte che fanno i residenti italiani. Conosco solo un caso di una signora che ha deciso di non affittare il suo locale ad extracomunitari proprio temendo che poi diventasse quello di cui ci si lamenta oggi. Mi viene in mente quello che succedeva qualche anno fa a Lido di Classe: i cittadini venivano a lamentarsi per la prostituzione maschile e per i viados, ma poi molti di loro erano proprietari di appartamenti affittati guarda caso a viados e prostituti». Ancora più chiaramente, perché poi non si dica che si è estrapolato artatamente il passaggio da un ragionamento più ampio, Fusignani accusa che: «se i residenti, per ragioni loro, continuano ad affittare appartamenti e negozi ad extracomunitari, poi non possono lamentarsi se in quella zona circolano sempre più extracomunitari. È inutile girarci attorno: se i residenti si lamentano degli extracomunitari che non vogliono integrarsi, non dovrebbero dal loro punto di vista affittare agli extracomunitari».

Vero che si tratta dello stesso Fusignani che ha preteso il Regolamento di polizia urbana (contro il quale solo Ravenna in Comune votò contro) in cui si confonde decoro con povertà, vero che le sue “ricette” per la sicurezza prevedono sempre solo l’eliminazione di panchine e l’innalzamento di nuove telecamere, vero anche che non lo si è visto certo votar contro quando il Sindaco decise di spegnere tutta l’illuminazione cittadina (assieme ad ogni elementare garanzia di sicurezza), ma in questo caso, ci pare, che il segno si sia abbondantemente passato anche per una Giunta e una maggioranza di centrosinistra come quella di de Pascale. Le tematiche di cui parlare alla luce delle affermazioni del vicesindaco sono proprio quelle che nega Fusignani, ossia il razzismo e l’integrazione, condite da non marginali allontanamenti da basilari principi della Costituzione e della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Di discriminazione e disuguaglianza si parla, per capirci.

Come Ravenna in Comune abbiamo ora pubblicamente sollevato la questione riportata nei suoi termini essenziali. Si continuerà a far finta di niente? Speriamo di no ma, se fosse, non speri poi il Sindaco di cavarsela con la solita passerella in occasione di uno sbarco di migranti eventualmente dirottato su Ravenna da quel “cattivissimo” governo di centrodestra…”