In questi giorni la stampa riporta l’ennesima presa di posizione del repubblicano Mingozzi in merito alle estrazioni del gas dalle nostre coste.

Il refrain è sempre lo stesso: “…dobbiamo eliminare la moratoria in atto su prospezioni e nuove estrazioni e accelerare l’adozione del Pitesai che il Ministro Cingolani ha inviato alle Regioni il 30 settembre per il parere definitivo. Ma occorre avere il coraggio di riconoscere, conclude Mingozzi, che non potremo fare a meno di gas e metano per tanti anni ancora e ogni risorsa energetica disponibile sul nostro territorio…” e questo unito all’inutilità, sempre secondo lui, degli appelli al governo per calmierare gli assurdi aumenti tariffari (frutto della solita speculazione liberista, diciamo noi).

Soluzioni semplici per menti semplici, facili ma non lungimiranti.

Abbiamo polemizzato con lui su questi temi per tutta la durata della campagna elettorale, non a caso.

L’unica cosa che riesce a dire è: sì, vabbè, la transizione ecologica (non convinto, ma non può dire il contrario), ma occorreranno ancora decine di anni per arrivarci.

Visione del futuro sostenibile zero, si nega l’ammissione che il nostro territorio viene devastato da subsidenza, cementificazione, inquinamento da trasporto e fenomeni meteorologici gravi.

Ribadiamo la nostra idea, siamo già in fortissimo ritardo rispetto alla grave  situazione attuale.

I fondi del PNRR devono andare UNICAMENTE verso lo sviluppo e l’attuazione immediata  di produzione energetica solo da fonti alternative al fossile e al potenziamento del trasporto via ferrovia di merci e persone.

Questa è l’unica strada per l’ambiente devastato, per renderci indipendenti nella produzione e, non ultimo, per creare nuova occupazione.