“Sul Documento unico di programmazione 2019-2023, sulla riscossione della Tari e sul procedimento giudiziario in corso riguardante la discarica “Tre Monti” il sindaco non mostra alcuna preoccupazione ma si cela dietro a tanto formalismo istituzionale e difesa d’ufficio di Hera”

Il Popolo della Famiglia di Riolo Terme, nella persona del suo consigliere comunale Mirko De Carli, esprime il proprio rammarico per le posizioni assunte dal primo cittadino riguardo ai punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di sabato 22 dicembre 2018: “Per quanto riguarda il documento unico di programmazione 2019-2023 non possiamo non notare un dato negativo del conto economico (unico dei comuni dell’Unione della Romagna Faentina), incertezze riguardanti la chiusura di alcuni investimenti infrastrutturali come il ponte che collegherà il centro storico con la zona termale (era previsto entro fine anno, ora si parla di primavera… ci auguriamo che sia effettivamente così), spese davvero inopportune per l’educazione alle differenze di genere (che nella stragrande parte dei casi degenerano in corsi gender) e pochi investimenti sul verde urbano (Brisighella ha un dato raddoppiato rispetto a Riolo Terme pur essendo anch’esso un comune immerso nel verde boschivo)”. Il consigliere comunale del Popolo della Famiglia, Mirko De Carli, ha espresso poi “un parere positivo per il graduale rientro della posizione debitoria del Comune entro la fine della consiliatura”. “Per quanto concerne poi la mia interrogazione riguardante i rilievi dell’Antitrust nel merito della gestione di Hera della discarica “Tre Monti” e della riscossione della Tari non possiamo non evidenziare un appiattimento dell’amministrazione comunale rispetto a una posizione di monopolio assoluto di Hera nel mercato di rifiuti, oltre a non avere alcuna preoccupazione per la presenza di una discarica che non rispetta le direttive UE riguardanti il trattamento dei rifiuti”.