“Il Circolo dei Ravennati e Forestieri è stato lo scenario di uno scambio di idee sul nascente Club per l’UNESCO a Ravenna su iniziativa di Patrizia Poggi, promotrice di arte e cultura, sostenuta da Antonio Bandini, ambasciatore e Giorgio Conti, già docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’incontro è il risultato di un lavoro condotto da due anni finalizzato alla messa a punto degli obiettivi e alla costituzione di un Comitato Promotore.

Tra i partecipanti il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Ernesto Giuseppe Alfieri, la Presidente della Fondazione Flaminia, Mirella Falconi, Claudia Giuliani, capo delegazione FAI, il Presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi, il Presidente del Circolo dei Ravennati, Beppe Rossi e una delegazione del Club per l’UNESCO di Ferrara, rappresentata dal Presidente, Ugo De Nunzio, dal Vicepresidente, Salvatore Amelio e dal un socio fondatore Massimo Andalini.

L’Unesco è l’Organizzazione delle Nazioni Uniti per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, l’agenzia speciale delle Nazioni Unite, fondata a Parigi nel 1945, all’indomani della fine del seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo principale di tale organizzazione è quella di tutelare i beni materiali e immateriali del mondo con un valore culturale alla quale l’Umanità può attingere quotidianamente. Ravenna è sito UNESCO con otto monumenti inseriti nella World Heritage List, ossia nella lista dei siti culturali e naturali che costituiscono il Patrimonio dell’Umanità.

La gestione del sito UNESCO è prerogativa dell’Amministrazione Comunale, che deve rispettare il proprio impegno alla salvaguardia del Valore Universale Eccezionale. Il Club UNESCO è invece l’incontro di cittadini desiderosi di impegnarsi nel proprio territorio che, volontariamente, sostengono e divulgano gli ideali di Pace come richiesto dal preambolo dell’Atto Costitutivo UNESCO: “Poiché le guerre nascono nel cuore delle donne e degli uomini è nel cuore di donne ed uomini che si debbono innalzare le difese della Pace” attraverso i canali dell’educazione, della scienza e della cultura. Il Club UNESCO a Ravenna intende proprio mettere in evidenza la cultura come strumento di pace attraverso un nuovo sguardo sulla Città, al fine di sviluppare una maggiore consapevolezza e interesse pubblico sulla storia della città, indirizzato alla messa a valore del patrimonio UNESCO come testimonial e risorsa-guida e tramite di esso il diffuso patrimonio culturale materiale e immateriale. Ravenna è stata tre volte capitale: capitale dell’Impero Romano d’Occidente, del Regno degli Ostrogoti e dell’Esarcato bizantino.

Sono poche nel mondo le città che sono state capitali di Regni di questo tipo ed è capitale virtuale del mosaico. Una città che ha con Venezia una storia parallela, perché basata sulla portualità, che consentì ad Onorio di preferirla a Milano, perché offriva maggiori possibilità di difesa e sicuri collegamenti con la capitale dell’Impero Romano d’Oriente, Costantinopoli. Testimonianze documentate recentemente da tre scrittori stranieri: l’archeologa inglese Judith Herrin, autrice del monumentale libro uscito nel 2020 “Ravenna capitale di un impero, crogiolo d’Europa”, il filosofo e saggista statunitense James Hillman nel libro uscito nel 2021 “L’ultima immagine” ispirato dai mosaici di Ravenna e il politologo, economista di New York Robert D. Kaplan nel libro uscito nel 2022 “Adriatico. Un incontro di civiltà”, che vede nel Mare Superum, come lo chiamava Tito Livio, un microcosmo in grado di illuminare il mondo intero per il ruolo preponderante che giocherà negli anni a venire. Tutti libri che ricollocano Ravenna al centro dell’attenzione storiografica e geopolitica, da sempre la porta verso Oriente non solo per l’Italia, ma per tutto il continente. È qui che nasce la faglia dello scontro, ma anche l’incontro tra le civiltà e Ravenna rappresenta un punto focale. Compito del Club UNESCO di Ravenna sarà di proporre nuovi punti di interesse culturale, naturalistico e paesaggistico in accordo con le linee guida dettate dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite insieme alle istituzioni locali ed alle rappresentanze estere coinvolti nei programmi stessi.

Obiettivi strategici del Club UNESCO di Ravenna:

• promozione della candidatura di Ravenna, sul modello di Venezia e Ferrara, nella lista dei siti naturali del Patrimonio Mondiale UNESCO per l’unicità e la singolarità del suo ambiente, testimonianza della coevoluzione di natura e cultura, che ha creato un paesaggio eco culturale straordinario.

• promozione della candidatura di Ravenna “Città Creativa del Mosaico” nella rete delle Città Creative dell’UNESCO, che ha tra i suoi obiettivi quello di funzionare come laboratorio di idee e di esperienze innovative intese a capitalizzare il potenziale di cultura e creatività per lo sviluppo urbano sostenibile. In Italia le Città Creative sono 13, nel mondo 295 e collaborano per un obiettivo comune: fare della creatività e dell’industria culturale il centro dei loro piani di sviluppo a livello locale e collaborare attivamente a livello internazionale.

• promozione di un piano strategico di collaborazione tecnica e di interventi operativi finalizzato al restauro, alla ricostruzione e/o progettazione delle opere d’arte musive e non distrutte o danneggiate non solo nei teatri di guerra, ma anche nei teatri delle calamita naturali nell’ambito del programma dei “Caschi Blu della Cultura”, istituiti dal Ministero per i Beni e le attività culturali, fin dal 2015.

• promozione di un modello di sviluppo del mosaico in maniera pluriversa, inteso come arte e produzione di manufatti: dalla sostenibilità integrata alla cultura, dal turismo alle sfide dell’alta tecnologia. Scienza e Arte potranno co-esistere, creando una originale simbiosi tra industrie produttrici dei materiali musivi e industrie pensanti (Arte + Intelligenza artificiale) e sperimentare una correlazione virtuosa tra High Tech e High Touch. Una rinascenza da attuare con strategie e strumenti affatto inediti, un modo d’intendere la tradizione non in senso retrospettivo, ma prospettivo, rendendo contemporanei gli insegnamenti tecnici in un continuo dialogo con la perizia dei Maestri Mosaicisti.

• promozione e valorizzazione delle potenzialità del sistema portuale di Ravenna partendo dalla storia antica con riferimento al sistema portuale di età romana fino al sistema portuale attuale e futuro con particolare attenzione alla multifunzionalità, dal recupero dell’archeologia industriale alle nuove attività turistiche e dell’accoglienza. L’attività del Club UNESCO si svolgerà attraverso conferenze di carattere culturale, scientifico, umanitario e di attualità, lavori di ricerca, raccolta e diffusione di materiale documentario su temi di riflessione e operativi in linea con gli ideali d’azione indicati dall’UNESCO, celebrazione di anniversari di grandi personalità della scienza e della cultura, partecipazione alle campagne lanciate dall’UNESCO e dall’ONU, scambi con altri Club nazionali e internazionali.

Al fine di conseguire tali obiettivi di cooperazione e di sviluppo dell’imprenditoria culturale, il Club per UNESCO si pone in sintonia con gli Enti Locali e Territoriali (Regione, Agenzie, Province, Città Metropolitane, Comuni, Diocesi, Camere di Commercio), con l’Università e il mondo della Scuola e della Formazione in generale, con le Rappresentanze degli operatori turistici, del sistema del Commercio, dell’Artigianato, dei Pubblici Esercizi, dell’Agricoltura, con le Istituzioni e le Associazioni culturali, il sistema dei media e della comunicazione in genere per fare di Ravenna un grande ponte di attrattività culturale, e non solo nel Mediterraneo, sotto l’egida di UNESCO.

Il Club UNESCO avrà sede presso il Circolo dei Ravennati e dei Forestieri in via Corrado Ricci n. 22 e si rivolge a tutti i cittadini che condividono questi principi e obiettivi e decidono di associarsi per realizzarli insieme nel territorio”.