“Nel riconoscere e sostenere l’identità della Romagna, ma ancora in attesa di vedere una proposta accettabile ed articolata che ne definisca un possibile meccanismo amministrativo e di gestione, la presente nota vuole evidenziare il progetto per il rilancio turistico che la Regione Emilia Romagna ha avviato con la Legge Regionale n°4 del 2016.
Si tratta di un interessante e ben finanziato piano che ha visto la realizzazione di un logo che rappresenta l’EMILIA e ne promuove il territorio da ogni punto di vista. L’idea appare chiara ed interessante, anche perché implicitamente riconosce quell’identità romagnola a noi molto cara, e difatti si completa con un secondo percorso, altrettanto rappresentato da un logo, che è quello della ROMAGNA, appagando i più visionari e ferventi cultori del nostro territorio. Se non fosse che …
Il progetto promosso dall’amministrazione regionale, non si capisce se per convenienza o per scarsa considerazione delle diverse identità territoriali, ha inserito nella destinazione ROMAGNA, anche Ferrara. Niente da dire sulla bellezza e l’importanza di quel territorio, ma inserirla nel contesto romagnolo appare a dir poco fuori luogo.
Le istituzioni e le rappresentanze delle province romagnole in questi anni hanno accettato questo insolito “accorpamento”, piegandosi ad una mistificazione territoriale a fronte di importanti finanziamenti (oltre 6 milioni di Euro per entrambi i comprensori nel solo 2022), trascurando il fatto che questa impostazione porta inevitabilmente i turisti a considerare la città estense parte della Romagna. A dirla tutta, questa cosa dovrebbe andar stretta anche alla prestigiosa Ferrara, la quale viene spesso “sospinta” verso la Romagna, cosa che fa il paio con l’inspiegabile situazione che vede la Camera di Commercio di Ravenna più vicina all’unificazione con quella di Ferrara anziché con quella naturale, e da più parti caldeggiata, della Romagna già composta da Forli Cesena e Rimini.
Tornando al progetto turistico, sorvolando sull’aspetto non secondario che vede distribuire risorse nominalmente destinate alla Romagna anche ad una porzione del territorio emiliano, è doveroso sottolineare come sempre più turisti italiani e stranieri siano convinti che soggiornando nei lidi ferraresi questi si trovino nella Romagna. Mentre sui siti regionali si moltiplicano le cartine che includono Ferrara nella destinazione Romagna e persino nei percorsi ciclo turistici del nostro territorio, sarebbe auspicabile sentire l’opinione degli storici, degli scrittori e di coloro che si definiscono custodi delle tradizioni e dell’identità romagnola.
In un mondo che subisce passivamente i messaggi, i filmati pubblicitari subliminali e i social, pare che nel nostro territorio questa situazione non venga ancora colta con attenzione, ma d’altronde in questo periodo il testimonial della destinazione Romagna è stato il mitico Cevoli. Vedremo se i cugini estensi chiederanno un rappresentante che esprima luoghi e dialetto con le cadenze di quel territorio.