“Nel bacino del Circolo Velico di Marina di Ravenna interno alla diga foranea, è attivo, dal 26 luglio scorso, il “Seabin”, sistema di nuova generazione (in sostanza un cestino immerso nell’acqua, collegato ad una pompa elettrica) che raccoglie i rifiuti di ogni tipo, soprattutto di plastica, sottraendo a questo specchio di acqua e al mare corpi altamente inquinanti” osserva Pasquale Minichini, capogruppo di Lista per Ravenna nell’Area del Mare.

“Cittadini che frequentano le dighe foranee di Porto Corsini e di Marina di Ravenna, le più lunghe d’Europa (rispettivamente km 2,250 e km 2,450), perciò meta di molti turisti e di pescatori, ci segnalano invece come sui loro percorsi siano venuti a mancare i bidoni di raccolta dei rifiuti, questi in gran parte di plastica, quali bottigliette, scatolette per le esche dei pescatori, contenitori vari, ecc.” afferma Minichini.

“Il problema è meno sentito sulla diga di Porto Corsini, dove i pesca/sportivi, essendosi auto organizzati, provvedono in proprio alla raccolta dei rifiuti, conferendoli poi nell’Isola ecologica di Hera posta sulla spiaggia ai piedi della diga; mentre è però sofferto su quella di Marina di Ravenna, dove pochi raccolgono i loro rifiuti con delle sportine, scaricandoli poi correttamente, mentre i più li lasciano sul posto in sportine volanti o, se fermate in qualche modo, non resistenti a venti o burrasche, finendo dunque con l’inquinare lo specchio acqueo interno al porto turistico o il mare aperto” continua Pasquale Minichini.

“Di qui la lettera che un gruppo di cittadini ci ha rivolto: <Sono stati tolti i tre contenitori rifiuti dislocati lungo la diga. Di conseguenza, è cessato il servizio di raccolta, che veniva svolto in estate tutti i giorni e in mezza stagione almeno una o due volta la settimana. Così lungo la diga, e in particolare nella testata, si depositano cumuli di immondizie e sacchetti pieni di bottiglie e di altra plastica. Per quanto possiamo, li raccogliamo noi, portandoli poi nei cassonetti. Ma questo è poco. Non è difficile capire dove questi rifiuti vadano a finire al primo mare mosso>” riporta il capogruppo di Lista per Ravenna nell’Area del Mare.

“La maleducazione non è mai scusabile, ma non deve neanche essere scoraggiata. L’amministrazione pubblica dovrebbe anzi promuovere e favorire la formazione di una coscienza civica ecologica.

Vero è che nella diga lunga di Porto Corsini i bidoni porta-rifiuti ci sono stati fino a che, in questa stessa estate, è stata riasfaltata, mentre si ha notizia che gli stessi lavori verrebbero fatti pure su quella di Marina di Ravenna a fine stagione, a partire dal 23 settembre” continua Minichini.

“Chiedo pertanto a codesta Autorità di Sistema Portuale se, in vista della conclusione anche di tali lavori, si possa programmare un’adeguata dotazione di bidoni raccolta-rifiuti sulle dighe foranee del porto di Ravenna; o altrimenti quali ostacoli lo impediscano, cosicché si possa eventualmente operare, da parte dell’amministrazione comunale, coinvolgendo il Consiglio territoriale del Mare, al fine di rimuoverli. Sarebbe anche utile potenziare il numero dei cestini collocati sulle diga corta lato Porto Corsini del canale d’ingresso al porto, appena due, anche poco capienti, mentre quella parallela di Marina di Ravenna, pur più lunga, ne ha sette” afferma Pasquale Minichini.

“Sarebbe infine opportuno che, almeno una volta la settimana, fossero organizzati dei controlli lungo i percorsi di tutte le dighe, al fine di perseguirne l’ordine e la pulizia, ma anche per fronteggiare atti di vandalismo, purtroppo da non escludere, in grado di costituire ulteriori fattori di disdoro e di pericolo” conclude Pasquale Minichini, capogruppo di Lista per Ravenna nell’Area del Mare.