Il 20 aprile in tutto il mondo si celebra l’Hemp Fest, un evento nato nell’ambito della controcultura statunitense, che con il tempo ha acquisito significati politici importanti.

“Per noi del gruppo “Società Aperta” +Europa di Ravenna il 20 aprile è quindi un’occasione irrinunciabile per ribadire il nostro impegno a favore della legalizzazione della Cannabis e dei suoi derivati e della decriminalizzazione della sua coltivazione per consumo personale. In questa giornata sostentiamo con forza la proposta di legge di Riccardo Magi (deputato di +Europa) che propone la legalizzazione della coltivazione domestica della Cannabis per uso personale e/o terapeutico e riduce le pene per i fatti di lieve entità, aderendo alla campagna “Meglio Legale””.

“Tutto questo viene rafforzato dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che ha sancito che non sia penalmente rilevante la coltivazione domestica destinata all’uso personale; è necessario quindi un intervento normativo che chiarisca finalmente questo punto. Nonostante tale sentenza, infatti, continuano ad esserci sequestri e processi anche per coltivazioni limitate, quindi è importante fare un passo in avanti dicendo che, in questi casi, non vi deve essere alcuna conseguenza dal punto di vista amministrativo” sostiene +Europa.

In generale, sull’uso della cannabis, oggi abbiamo un forte approccio repressivo, ma questo approccio è inefficace perché non ha ridotto la circolazione di sostanze stupefacenti, non ha colpito gli interessi della criminalità organizzata ed ha creato, al contrario, una sofferenza enorme per tantissimi cittadini, per esempio coloro che usano legalmente la cannabis per finalità terapeutiche o per la riduzione del dolore”.

+Europa avanza degli esempi: “Pensiamo al caso di Walter De Benedetto, indagato per coltivazione, perché non riuscendo più a procurarsi la tipologia di cannabis che necessitava per la sua terapia, ha iniziato la coltivazione di diverse piante che sono state sequestrate ed è stato aperto un procedimento a suo carico.  Già prima dell’emergenza Covid ed in particolare dopo e durante, migliaia di malati di malattie croniche gravi che possono trovare un beneficio grazie alla cannabis terapeutica, hanno ancora più difficoltà che in passato per procurarsela. E questo nonostante vi sia una legge che gliela garantisce e nonostante abbiano una prescrizione medica.

Essere per la responsabilità e contro la cultura dello sballo vuol dire, per noi, affrontare i temi con pragmatismo e senza le bende dell’ideologia. Per questo diciamo: meglio legale!”