Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna tramite la Tenenza di Putignano (BA) hanno eseguito un sequestro preventivo di crediti commerciali per oltre 1,2 milioni di euro relativi alle royalties per l’utilizzo di un marchio di calzature rivendicati innanzi al giudice civile da parte di un soggetto ravennate allo stato imputato in un procedimento penale con l’accusa di gravi reati fiscali.
Il provvedimento di sequestro ora eseguito trae origine da un’attività di polizia economico-finanziaria condotta, tra il 2015 ed il 2017, dal Gruppo della Guardia di Finanza di Ravenna nei confronti di una ditta individuale ravennate operante nel settore del commercio calzaturiero e proprietaria di un marchio affermatosi sul mercato dell’abbigliamento casual.
Al termine degli approfondimenti investigativi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ravenna, era stata contestata al titolare un’evasione fiscale per oltre 5 milioni di euro, tra imposte dirette ed IVA non versate.
La tesi accusatoria sostenuta in giudizio contesta all’imprenditore di aver occultato al fisco i proventi dell’attività commerciale avviata, trasferendoli in una prima fase su conti correnti intestati a terze persone per poi spostarli su depositi bancari accesi negli Stati Uniti.
Successivamente, con la crescita delle vendite sul mercato internazionale ed on line, la proprietà del marchio sarebbe stata fittiziamente ceduta ad una società elvetica, così da trasferire in quello Stato estero le ulteriori royalties derivanti dalla concessione a terzi del diritto di utilizzo del brand.
Infine, pur di fatto domiciliato a Ravenna, anche il titolare dell’impresa avrebbe fittiziamente spostato in Svizzera la propria residenza, continuando così ad operare in Italia in completa evasione d’imposta.
Nel marzo 2018, quindi, su disposizione della locale Procura della Repubblica, veniva eseguito un primo provvedimento di sequestro di beni che, non trovando capienza sui conti correnti e sul patrimonio intestato all’imprenditore, veniva esteso alla stessa impresa, affidata ad un amministratore giudiziario, e al marchio commerciale.
Da ultimo, la Procura della Repubblica di Ravenna, venuta a conoscenza che l’imprenditore, ora formalmente imputato di omessa dichiarazione dei redditi prodotti in Italia e di occultamento delle scritture contabili, aveva proceduto ad adire il giudice civile chiedendo, sia personalmente che tramite una società anonima di diritto svizzero che sarebbe comunque a lui riconducibile, un decreto ingiuntivo per ottenere il pagamento di crediti commerciali da parte di una società in passato licenziataria del marchio già sa suo tempo sequestrato, per un valore di oltre 1,2 milioni di euro, ha disposto il sequestro cautelare di detti crediti a ristoro delle imposte a suo tempo evase.
Il Gruppo di Ravenna, delegato all’esecuzione, ha quindi attivato la Tenenza di Putignano (BA), che ha materialmente apposto il vincolo di destinazione sui crediti in parola a beneficio delle casse statali.
Anche l’odierna attività testimonia l’attenzione riposta dalla Procura della Repubblica procedente e dalla Guardia di Finanza di Ravenna, quale polizia giudiziaria a specializzazione economico finanziaria, nell’aggressione ai beni e alla ricchezza illecitamente accumulati dagli evasori fiscali, monitorando le variazioni patrimoniali degli stessi nel tempo, fino al completo ristoro del danno finanziario all’epoca provocato dalle condotte delittuose poste in essere.