“Nella seduta di martedì scorso, il Consiglio comunale di Ravenna ha discusso per alcune ore su due ordini del giorno dedicati al conflitto scatenato da Hamas contro Israele, uno presentato il 13 ottobre dal consigliere Esposito di Fdl (“Il terrorismo non passerà”), l’altro in corso di seduta da tutti i gruppi di maggioranza, escluso il PRI (“Due popoli, due stati: per la pace, contro il terrorismo”). Il primo è stato bocciato per il voto contrario di tutta la maggioranza, con l’astensione del PRI. Il secondo è stato approvato per il voto favorevole degli stessi gruppi di maggioranza proponenti e di Lista per Ravenna, Forza Italia e Lega per Salvini. Quest’ultimo documento era stato però modificato, in corso di dibattito, nella parte sostanziale prescrittiva, da un emendamento aggiuntivo di Ancisi (Lista per Ravenna), d’intesa con Ancarani (Forza Italia) ed Ercolani (Lega per Salvini), come risultato di un confronto tra maggioranza ed opposizione che aveva richiesto una lunga sospensione della seduta.

Il comunicato dell’Ufficio stampa (*) del Comune di Ravenna, dipendente dal Direttore generale (a cui questa nota viene trasmessa), ha dato notizia della discussione pubblicando sinteticamente, oltre ai nomi dei consiglieri intervenuti nel dibattito, i risultati delle votazioni avvenute, con l’indicazione dei voti espressi dai singoli gruppi consiliari. Gli ordini del giorno sono stati allegati entrambi, ma senza dare notizia dell’emendamento introdotto da Ancisi, come se i tre gruppi di opposizione sottoscritti avessero semplicemente associato il loro voto al documento della maggioranza, anziché aggiungervi una considerazione politica rilevante e qualificante. Al punto clou del dispositivo: Il Consiglio Comunale chiede a tutta la comunità politica internazionale ogni sforzo al fine di fare chiarezza sulla legittimità dei due Stati e dei relativi territori”, l’emendamento Ancisi ha infatti aggiunto “fermo restando la necessità e il diritto di Israele di difendersi dal terrorismo di Hamas evitandone il riemergere, che si deve in ogni caso realizzare nel rispetto del diritto internazionale. Il giorno dopo, altrettanto scorrettamente, i cinque gruppi di maggioranza in questione hanno decantato sugli organi di stampa l’approvazione del testo emendato come se fosse quello loro originale, non integrato da tre gruppi di opposizione.

Il governo di questa città monopolizza di fatto la comunicazione ufficiale dell’amministrazione comunale, celebrando la propria attività a senso unico, attraverso i seguenti sovrabbondanti strumenti a carico del bilancio pubblico: l’Ufficio stampa comunale, composto da quattro giornaliste e da due istruttori:  nel 2022 costato, secondo il Controllo di Gestione dell’ente, 423.065 euro, con un aumento dell’8,4% sul 2021; la portavoce del sindaco, anch’essa giornalista col contratto dei giornalisti professionisti: retribuita nel 2022 con circa 63.000  euro; il giornale “Ravenna Informa”, spedito gratuitamente a domicilio di tutti i cittadini e delle attività d’impresa del territorio comunale: ultimi dieci numeri liquidati all’impresa produttrice, stampatrice e distributrice al prezzo di circa 80 mila euro.

È troppo chiedere che il nostro suddetto governo locale almeno non oscuri la verità oggettiva?”

Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna)

Alberto Ancarani (Forza Italia)

Giacomo Ercolani (Lega per Salvini)