“Leggiamo in questi giorni con il dovuto apprezzamento il programma delle opere che i Comune di Ravenna e quello  di Cervia intendono cantierare riferite principalmente alla realizzazione di piste ciclopedonali. E nello specifico le opere si riferiscono al progetto di collegamento da Porto Corsini a Ravenna mettendo in comunicazione anche i lidi sud, ossia Lido di Classe e di Savio, mentre  nel territorio cervese la pista  ciclopedonale da Pinarella alle saline di Cervia, quest’ultima realizzabile grazie ai contributi provenienti dai finanziamenti del PNRR.

Nessuno disconosce la valenza di queste scelte di carattere ambientale e salutistico,   con vantaggi notevoli anche sul piano della sicurezza, tuttavia i contributi erogati dal Piano Nazionale di Ripersa e Resilienza da una parte offrono sicuramente opportunità di eccezionale valore, dall’altra, com’è logico che sia, sono destinati ad avere un loro naturale  termine. E quindi, l’affidamento della manutenzione e della cura di tutte le opere resta in capo ai comuni  i quali dovranno prevedere da subito un programma di mantenimento in buono stato  del patrimonio pubblico.

Sembra quasi un’ovvietà, invece, purtroppo questo aspetto rappresenta l’anello debole del sistema e le situazioni di estrema criticità sono sotto gli occhi di tutti. Le strade sono costantemente piene di buche e avvallamenti con piani sconnessi e non rare  crepe del manto stradale, ma la stessa cosa si costata nelle nostre piste, a cominciare da quelle  adiacenti al  perimetro della circonvallazione mediana. Radici di alberi in superficie e fronde non potate con la dovuta regolarità che spesso impediscono il normale transito delle biciclette, buche e avvallamenti trasformati in enormi pozzanghere dopo qualche pioggia, crepe del materiale bituminoso  di superficie. Un vero disastro!

Alla fine, dunque, non si tratta solo di cantierare nuovi lavori decisamente utili e strategici per lo sviluppo e per una migliore vivibilità del territorio, ma il tema piuttosto riguarda come conservare puntualmente questi beni pubblici nel tempo, nella consapevolezza che il Pantalone di turno o il PNRR non sarà più presente.”