Adriano Cheli, residente a Modigliana, ha già segnalato la problematica del collettore rotto all’amministrazione comunale e agli organi competenti, oltre che sui social network. Ora ha inviato una lettera a stampa e associazioni ambientaliste:

“A seguito della terribile alluvione che ha colpito il nostro territorio nella prima metà di maggio scorso, si sono rotti i collettori che portano i liquami al depuratore comunale con la conseguenza che i liquami stessi hanno continuato a riversarsi nel torrente Tramazzo/Marzeno.
I lavori di ripristino sono iniziati nel centro abitato nella seconda metà d’agosto ma non ancora iniziati a valle del paese, dove la terribile alluvione ha spazzato via tutta la condotta fognaria.
Nel frattempo non è stata emessa dal sindaco di Modigliana o da altro ente alcuna ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua del torrente per qualsiasi uso, (pesca, bagno, attingimento, abbeveramento animali eccetera)
Lo scrivente ha interpellato i vari enti a cominciare dal Sindaco Protezione civile, Arpa, igiene pubblica ambientale per avere la risposta ad una semplice domanda: se, oltre alle necessità di intervenire con la somma urgenza al ripristino dei tubi non fosse doveroso obbligatorio emanare un’ordinanza per la salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente.
Il sindaco ha risposto di aver comunicato agli enti preposti in data 24 maggio la situazione del torrente e che vale l’ordinanza regionale relativa alla balneazione ma nessuna vera risposta alla domanda posta mi è stata fornita da nessuna istituzione e/o ente.
Lo scrivente ha suscitato in loco un certo clamore tanto da prestare preoccupazioni anche in località vicine a cui ovviamente le acque inquinate (se sono inquinate perché a nessuno è dato conoscere i risultati di analisi eventualmente fatte) pervengono”