“È già la seconda volta in pochi mesi che a Veronica Verlicchi capogruppo della Lista Civica La Pigna viene recapitata, presso la Residenza Municipale, una busta già aperta e proveniente dall’esterno tramite servizio postale” esordisce il gruppo politico ravennate.

“L’ultima è  stata recapitata presso l’ufficio del gruppo consiliare della Lista Civica La Pigna venerdì 29 novembre 2019, con la busta strappata nella parte superiore così da consentire di sfilare e leggere il contenuto” continua il gruppo La Pigna.

“Poiché non si tratta di un episodio isolato e considerando il contenuto scottante della missiva, è del tutto evidente che la violazione della posta inviata a Veronica Verlicchi non è ascrivibile ad un caso isolato; tale episodio costituisce un fatto gravissimo che lascia intendere una palese volontà di controllare l’attività di un consigliere comunale di opposizione” denuncia la Lista Civica La Pigna.

“Qualcuno ha l’interesse di verificare e conoscere la posta indirizzata al gruppo consiliare La Pigna?” si domanda la lista politica stessa.

“All’interno della busta strappata vi era una lettera anonima che citava in maniera circostanziata un fatto, riguardante alcuni rappresentanti dell’Autorità Portuale, verificatosi all’interno dello stesso Ente e di enorme gravità.

E a sostegno di quanto asserito, il mittente della missiva anonima, ha allegato un ordine di servizio firmato da uno dei dirigenti dell’Autorità Portuale, tutt’ora indagato per il disastro della Berkan B” afferma il gruppo La Pigna.

“Veronica Verlicchi anche su consiglio del legale della Lista Civica La Pigna, ha prontamente trasmesso il documento all’Autorità  di Polizia Giudiziaria che indaga sull’inquinamento della Berkan B nella Pialassa Piomboni, affinché venga inoltrato alla Procura della Repubblica per valutare eventuali  reati.

Nella lettera anonima si fa riferimento ad una procedura di mobbing perpetrata nei confronti di ben 5 dipendenti dell’Autorità Portuale di Ravenna con tanto di segnalazione nell’area portale trasparenza dell’Ente in data 22 ottobre. Segnalazione archiviata senza fornire motivazioni” spiega il gruppo.

“Nella lettera viene anche indicato la procedura con tanto di password per accedere alla stessa segnalazione.

Il messaggio fa riferimento al fatto che in data 9 settembre 2019, giorno dell’annuncio della sospensione dall’esercizio delle loro funzioni deciso dal GIP, é stato redatto da uno dei dirigenti indagati l’ordine di servizio n. 5/2019, retrodatato poi al giorno 6 settembre 2019.

Perché é stata effettuata questa retrodatazione? Perché il giorno 9 settembre il dirigente in questione era già stato sospeso dall’Autorità Giudiziaria.  Ma se ciò fosse vero, viene da chiedersi: cosa ci faceva il dirigente in Autorità Portuale se era sospeso? In quei giorni giravano voci che alcuni dei dirigenti sospesi dall’Autorità Giudiziaria si recavano tranquillamente al lavoro anche  se sospesi. E tale episodio, se verificato, potrebbe esserne la prova” sottolinea la lista civica ravennate.

“Perché questi spostamenti nel momento in cui sui dirigenti dell’Autorità Portuale e sull’Ente stesso gravava la bufera giudiziaria? E il commissario nominato dal Ministro delle Infrastrutture era a conoscenza di questo grave fatto?

Questo ordine del servizio, che sarebbe forse stato revocato, é stato, sempre secondo la missiva, inviato a mezzo mail a tutti i dipendenti dell’Autorità Portuale, proprio il 9 settembre 2019, giorno della sua effettiva emanazione” evidenzia La Pigna.

“Secondo quanto scritto nella lettera anonima, l’ordine di servizio 5/2019 porta come motivazione la scusante della riorganizzazione e della rotazione degli incarichi, ma in realtà pare essere un vero e proprio mobbing nei confronti di alcuni dipendenti ‘non allineati’.

Quei dipendenti che avrebbero segnalato nell’adempimento dei propri doveri ‘pluirme disfunzioni, violazioni o scorrettezze’ di cui peraltro si sarebbe reso responsabile lo stesso dirigente che ha redatto il suddetto ordine di servizio, e quelli che si sarebbero rifiutati di non aver ottemperato alle sue disposizioni peraltro non adempibili” sostiene la lista civica La Pigna.

“Cosa succede all’interno del’Autorità Portuale? Come viene gestita l’operatività della stessa? Il Presidente Daniele Rossi, anch’esso indagato, é a conoscenza di tali fatti?  E se si, si é premurato di intervenire per sistemare la situazione?

Il Sindaco de Pascale ha ricevuto notizia di eventuali mobbing da parte del Presidente dell’Autorità Portuale o dalla rappresentante che ha designato nel Comitato di Gestione?” s’interroga il gruppo politico.

“Questi citati sono fatti molto gravi, sui quali noi ravennati della Lista Civica La Pigna chiediamo di far luce specialmente in un momento così delicato come quello della partenza, dopo decenni di ritardo, del progetto per l’escavo del Candiano. E chiediamo che venga svolta un’indagine finalizzata a scoprire gli autori della violazione della posta indirizzata alla  capigruppo Veronica Verlicchi presso il Comune di Ravenna.

Delle violazioni della posta é stato prontamente infornato il Segretario Generale: unitamente al Sindaco svolgano un’accurata indagine interna per individuare gli eventuali responsabili” conclude la lista civica La Pigna.