Con la pubblicazione dei documenti sul sito della regione Emilia Romagna è stata attivata una nuova procedura per la verifica delle ottimizzazioni al progetto del rigassificatore di Ravenna presentate da Snam.
Nella presentazione è contenuto un capitolo, il n. 5, intitolato “chiarimenti tecnici (ERRATA-CORRIGE)” nel quale sono trattati i tre errori tecnici che l’ing. Riccardo Merendi segnala da un anno e per i quali sarebbe richiesto che “La frase di cui sopra (nota: quella errata) deve ritenersi annullata e integralmente sostituita dalla seguente (nota: quella corretta)”. Segue poi l’elenco degli 11 documenti che sarebbero da correggere.
Il tema è stato affrontato anche in consiglio comunale, dove l’assessore Federica Del Conte ha risposto ad un intervento della lista civica La Pigna – Città forese lidi, leggendo il documento fatto pervenire dalla struttura commissariale per il rigassificatore. Nella risposta gli errori sono stati considerati di poco conto, per lo più errori di battitura. Di parere opposto La Pigna. Nel frattempo, però, come si legge sul Corriere Romagna, Snam è veramente dovuta ricorrere ad una correzione del progetto: dotare la nave rigassificatrice di un impianto di riscaldamento per l’acqua di mare, altrimenti troppo fredda in inverno e quindi non adatta ai processi richiesti.
In una nota sul proprio blog, invece, l’ingegner Merendi ha così commentato gli errori presenti nei documenti Snam:
“I tre errori -procedura di collaudo del metanodotto non a norma e impossibile da superare, temperatura errata di immissione del gas nelle tubazioni e immissione di aria nel flusso del metano per la correzione dell’indice di Wobbe- sono proprio quelli che, fin dalla pubblicazione del progetto, sono stati oggetto di numerose interrogazioni, mozioni, petizioni, pec da parte di associazioni, gruppi e liste civiche alle quali Merendi si è rivolto per avere sostegno alle proprie segnalazioni.
Quello del collaudo è un errore concettuale gravissimo. Per gli altri due Snam parla di “errore di battitura” e “lapsus“. Allora si contino i documenti -tutti elaborati, verificati, approvati, autorizzati, timbrati e firmati da persone diverse, molti addirittura provenienti da aziende diverse- nei quali si trovano gli errori. Uno degli errori (quello sulla temperatura) è addirittura presente nel progetto di Piombino! Senza considerare gli “oltre sessanta enti” (sono parole del sindaco De Pascale) che avrebbero controllato prima di approvare!
Snam parla di “chiarimenti“, ma un “chiarimento” non richiede una ERRATA-CORRIGE!
Ma di cosa stiamo parlando?!
E a dimostrare che la richiesta di rivedere il progetto per scongiurare la presenza di altri errori non era infondata ha pensato la “massaia di Voghera” che ha rilevato altri 4 (quattro!) errori solo nel documento al contenuto del quale è subordinato il rilascio del nulla osta del MISE:
– 2+2+2 briccole di accosto nell’immagine che nella legenda diventano due in tutto
– “cooling water” che diventa “acqua di riscaldamento”
– “sedici” che diventa “(14)”
– sistema di ormeggio calcolato per la nave Golar Tundra (nave destinata a Piombino e non a Ravenna).
Quante altre errata-corrige dovranno essere emesse per sistemare tutto il progetto?!
Non si comprende -oltre a come gli errori possano essere stati introdotti nei documenti- per quale motivo gli stessi non siano statati immediatamente corretti. Uscirsene adesso, dopo un anno (!) con una candida ammissione (tra l’altro parziale perché dei nuovi errori nessuno ha mai parlato) non pare accettabile per le considerazioni che seguono.
– L’approvazione unica finale è stata rilasciata sulla base dei documenti presentati, contenenti errori -non c’è altra parola per definirli- quindi l’approvazione dovrebbe essere annullata e, eventualmente, essere ripetuta la procedura (non basta che il proponente, a suo tempo, abbia replicato alle osservazioni: avrebbe quanto meno dovuto anche correggere i documenti errati).
– Il nulla osta rilasciato dall’allora Ministero dello Sviluppo Economico è tuttora subordinato al contenuto di un documento che contiene TUTTI e tre gli errori evidenziati e ora oggetto di errata-corrige (oltre agli altri quattro segnalati dalla “massaia di Voghera”): quel nulla osta dovrebbe essere invalidato e con lui, anche per questo motivo, il decreto di approvazione unica finale.
– Gli enti che hanno rilasciato le approvazioni senza accorgersi degli errori, costituendo un pericolo per la sicurezza e regolarità giuridica dei provvedimenti, dovrebbero essere sostituiti da altri che garantiscano l’effettiva correttezza della procedura di controllo e approvazione del progetto. Tra l’altro, chi garantisce che nei documenti non ci siano altri errori che nessuno ha rilevato? (la “massaia di Voghera” pare aver dimostrato il contrario!)
– Chi ha affermato che la procedura era corretta e che tutto era regolare -in particolare il ministro Pichetto Fratin in risposta alla domanda question-time dell’on. Bonelli, l’assessore regionale Colla in risposta a due interrogazioni presentate dal consigliere Marco Mastacchi di “Rete civica”, l’assessore comunale Del Conte in risposta alla petizione popolare con primo firmatario lo stesso ing. Merendi, la maggioranza del Consiglio Comunale di Ravenna che ha votato compatta contro un ordine del giorno presentato da Alvaro Ancisi di “Lista per Ravenna” e una mozione presentata da Veronica Verlicchi di “La Pigna”- dovrebbe lasciare il posto ad altri più competenti e meno inclini a ignorare ragioni e motivazioni di chi si rivolge a loro fiducioso di ottenere risposte chiare e circostanziate. (sfogliare il diario per vedere i post specifici sulle risposte)
– Il proponente e le varie amministrazioni dovrebbero riconoscere una congrua compensazione (come la chiamano loro) per tutto il tempo che i cittadini hanno impiegato per far riconoscere, finalmente, ciò che era evidente fin dall’inizio.
– Il Commissario Straordinario e il sindaco di Ravenna che, benché interpellati personalmente più volte, mai hanno risposto alle richieste inviate, dovrebbero dimettersi.
– L’amministratore di Snam FSRU Italia s.r.l. che, durante la presentazione dell’11 ottobre 2022 a Ravenna, “con tutto il rispetto per l‘ingegnere citato” si fece beffe proprio dell’ing. Merendi, dovrebbe scusarsi pubblicamente.
– Le autorità giudiziarie dovrebbero indagare per verificare se, oltre alla mancanza di diligenza, siano ipotizzabili contravvenzioni a leggi e/o codici vigenti.
Poi resta aperto il discorso dei due progetti diversi –entrambi approvati, uno dal MISE e l’altro dal Comune di Ravenna- che riguardano la controversa posizione dell’impianto a terra PDE-Wobbe, ma di questo si parlerà quando finalmente qualcuno deciderà di rispondere nel merito alle richieste di chiarimento.
Una considerazione finale: nel malaugurato caso si verificasse un incidente, aver premuto il pulsante verde invece del rosso per un “errore di battitura” nel manuale di emergenza o aver tirato la leva di sinistra invece che quella di destra per un “lapsus” sarà una attenuante? (Nota: sono solo esempi, NON sono stati rilevati questi errori)
In definitiva pare che la richiesta di revisione completa del progetto non fosse poi così campata in aria”